La Pirandelliana
presenta
FLAVIO INSINNA
GIULIA FIUME
GENTE DI FACILI COSTUMI
di Nino Marino e Nino Manfredi
scene Luigi Ferrigno
costumi Giuseppina Maurizi
musiche Paolo Vivaldi
disegno Luci Antonio Molinaro
regia LUCA MANFREDI
Roma – Teatro Quirino Vittorio Gassman 18 febbraio-2 marzo 2025
Andata in scena nel 1988, e scritta qualche tempo prima, dopo 37 anni Gente di facili costumi conserva intatto il suo mordente rendendosi, oggi come allora, metafora severa della società che viviamo. Nino Manfredi, autore – oltre che interprete – di questa commedia con Nino Marino, così la presentava: “In una società come la nostra, dove tutto si avvilisce e si corrompe, che valore hanno ancora l’onestà, la dignità, il rispetto dei più profondi valori umani”? Come nel 1988, le cose non sono cambiate. Se vogliamo, forse, sono peggiorate. E nella nuova versione portata sulle tavole del Quirino, con due straordinari e meravigliosi interpreti: Flavio Insinna e Giulia Fiume, diretti da Luca Manfredi, Gente di facili costumi non è solo un omaggio al più raffinato ed eclettico interprete dello spettacolo italiano, ma una metafora ancor più viva, ancor impietosa dei nostri tempi. Raccontando la storia di Ugo (grecista, scrittore sfortunato che, pur coltivando l’ideale di realizzare film alla Antonioni o alla Bergman, per vivere si ritrova a scrivere marchette) che si incontra con Anna, una prostituta (Principessa il suo nome d’arte) molto rumorosa che vive al piano di sopra dello stesso condominio, in un appartamento ricavato da un sottotetto in modo abusivo. Colto, preciso, meticoloso, corretto e metodico Ugo. Anna è l’opposto: disordinata, improvvisa su tutto, non fa mai programmi, sbadata e frivola. Mentre l’uno maschera i suoi sentimenti trincerandosi dietro una grande cultura, l’altra non teme di mostrarsi per quello che è, nella sua dolce verità. Pian piano, costretti a una convivenza nell’appartamento di Anna e su suo invito in quanto Ugo è stato sfrattato dal proprietario di casa perché non pagava l’affitto da un anno non avendo i soldi, i due si conoscono, si raccontano; e nonostante le loro personalità siano l’una all’opposto dell’altra, malgrado e forse grazie al proprio bagaglio di dolori e speranze tradite, trovano un terreno comune sul quale condividere idee, progetti e amarsi: il rispetto reciproco, l’incarnazione – ciascuno dal proprio punto di vista, ma sempre in modo sano – di ideali sui quali ogni convivenza dovrebbe poggiare per dirsi civile. Per Manfredi vita quotidiana e cultura, rispetto e raffinatezza, se non procedono di pari passo, diventano indifferenza e disprezzo per l’umano. Un messaggio attualissimo su cui si deve riflettere. Immensa l’arte attoriale di Flavio Insinna e Giulia Fiume: intonati nella ritmica delle battute, rispettosi dei ruoli e degli spazi scenici, dalla mimica in piena sintonia tanto negli sguardi quanto nei movimenti. Insinna è stato un Ugo meraviglioso, dolce, umano, spiritosissimo, ironico negli istanti più drammatici in modo da sottolinearli senza scadere nel patetico. La Fiume ha dato vita a un Anna genuina, innocente a suo modo, fieramente combattiva per i suoi sogni e per quelli dell’uomo che ama. Ecco il grande teatro. Per viverlo bisogna andare a vedere questa riedizione di Gente di facili costumi. Pierluigi Pietricola