di Sam Shepard
traduzione Stefania Casini e Francesca Marciano
regia di Fulvio Pepe
con Raffaele Esposito, Linda Caridi, Ivan Zerbinati, Roberto Abbati
regista assistente Carlo Orlando, spazio scenico di Mario Fontanini, luci di Luca Bronzo
produzione di Fondazione Teatro Due
al Teatro Due, Parma, 7 aprile 2016
C'è di mezzo un incesto, un mezzo incesto, ci sono i fantasmi di una follia non troppo velata, c'è la relazione fra Eddie (Raffaele Esposito) e May (Linda Caridi), due ragazzi bordenline... figli dello stesso padre, ma con madri diverse. Questo è Fool for love (Pazzo d'amore) di Sam Shepard, messo in scena con coraggio produttivo da Fondazione Teatro Due, per la regia di Fulvio Pepe. A fronte di un testo fortemente connotato dal punto di vista temporale e spaziale: anni Ottanta nella provincia americana – sul modello delle inquietudini alla Robert Altman – Fulvio Pepe gioca la carta dell'astrazione situazionale. Ovvero tutto si trasporta in un tempo indeterminato, in uno spazio astratto dominato da un cielo nuvoloso – lo stesso del recente Bugiardo di Binasco – con arredi scenici fuori scala, destinati a fare di quel racconto un'allucinata narrazione mentale. Dopotutto fin dal suo entrare in scena Eddie mostra una sua eccitata – non solo sessualmente – prepotenza nei confronti di May, interpretata da una non meno allucinata Linda Caridi. In realtà non ci vuole molto perché il gioco si sveli e il fantasma del padre – interpretato da Roberto Abbati – si imponga come il motore primo di quella follia che è fame d'amore, dominio sessuale, disperata ricerca di colmare quel vuoto affettivo cumulato nell''infanzia e nell'adolescenza. Eddie e May si sono conosciuti a scuola, e sempre in un non troppo lontano passato – si intuisce . si sono scoperti figli del medesimo padre, vittime di un padre incostante e bigamo... May cerca inutilmente di liberarsi di Eddie, millantando una relazione altra con Martin, un desituato e desituante Ivan Zerbinati che al suo comparire attutisce quella vena di realismo drammatico alla Tennessee Williams per far virare con decisione la messinscena e le tonalità della recitazione verso un lato più surreale e allucinato. Detto questo, Fool for love (Pazzo d'amore) di Sam Shepard dà l'impressione di svelare troppo in fretta il nucleo di quel disagio, rischia a tratti di accartocciarsi su se stesso nella reiterata sfida del possesso che lega Eddie e May. A fornire lo scarto è come si diceva l'ingresso di Martin, ma ciò non basta a dare adeguata incisività ad un plot che tradisce subito il gioco delle relazioni, che svela subito l'incesto e il disagio che ne consegue. Raffaele Esposito dà al suo Eddie una fisicità vitaminica sostenuta da un recitato corretto, ma che fatica a far emergere il disagio, la natura folle del personaggio, cosa che viene meglio a May di Linda Caridi con quel suo agitare di braccia che da un lato denuncia l'impossibilità di spiccare il volo e dall'altro l'inutile opporsi alla violenza e tirannia di quel suo fratellastro amante che la tiene in scacco. E se Roberto Abbati è poco più che una apparizione, piace la figura delineata da Ivan Zerbinati, straniata e inquietante al punto giusto. Comunque sia Fool for love (Pazzo d'amore) di Sam Shepard rappresenta un lodevole impegno da parte del teatro Due di dare corpo a una drammaturgia contemporanea che possa raccontare le inquietudini del nostro presente o forse del recente passato.
Nicola Arrigoni