di Paola Ornati
con Grazia Migneco e Nicoletta Ramorino
e con Luca Bottale, Donatella Fanfani, Pino Pirovano,
Roberta Petrozzi, Sergio Romanò, Giuliano Turone, Giorgio Verduci
regia Marco Rampoldi
produzione Canora
Teatro della Cooperativa dal 29 gennaio al 10 febbraio 2019
Ovvero: strano caso in casa Brocchi
Nato nel marzo dello scorso anno, Frigor Mortis torna al Teatro della Cooperativa per commemorare Narcisa Bonati, amica e collega di Nicoletta Ramorino e Grazia Migneco alias Milly e Tecla Brocchi. La pièce gioca liberamente con "Arsenico e vecchi merletti", commedia di Kesselring famosa per il riadattamento cinematografico di Frank Capra, ripercorrendone gli esilaranti frammenti. Tra quelli cromosomici dei Brocchi, qualcuno è sicuramente trafilato, devia dalla usualità e si manifesta con un grottesco fenotipo caratteriale. Le sorelle protagoniste sembrano un incrocio fra Marie Curie e Norman Bates, fra Dorian Gray e Antonia Klugmann; destreggiandosi in cucina, sono pronte ad accogliere il prossimo avventore. Casa Brocchi vanta, infatti, una discreta attività come b&b ma in pochi superano il test di Milly e Tecla: solo italiani abbandonati al mondo, che trovano consolazione nel rosolio avvelenato della sorella minore. Le padrone di casa si credono dispensatrici di carità e vivono serenamente gli undici omicidi che hanno collezionato, ibernati, in cantina. La regia conserva un'impronta realistica ma punta sulla spiccata caratterizzazione dei personaggi ed equivoci a tormentone, riuscendo ad intrattenere continuativamente. Le voci degli attori suonano familiari e si muovono sinuosamente sul palco mantenendo un ritmo effervescente, quasi ipnotico. E anche il nipote a carico, Marcello Brocchi, convinto di essere l'omonimo Lippi (e non Roosevelt, come nella commedia ispiratrice), approfitta degli ospiti per comporre la sua nazionale criogenica. Tutto fila liscio fino a quando Roberto, Brocchi acquisito, è costretto a dividersi fra il passatempo delle zie e il suo impellente matrimonio per il quale, invece, è già passato troppo tempo. La futura signora Brocchi, Livia, psichiatra di professione, ormai desidera solo spedire sé stessa all'altare e le zie, insieme al cognato, al C.R.E.P.A. (una sorta di centro riabilitativo dall'acronimo promettente). Il ritorno inaspettato di Giorgio Brocchi, nipote latitante, rallenta sempre più la missione di Roberto che rischia di diventare la seconda portata del menù del fratello. Pavarotti, suo socio in affari affetto dalla sindrome di Tourette, dall'identità musicalmente confusa, mischia ulteriormente le carte in tavola risolvendo i fraintendimenti e facendo involontariamente ridere il pubblico. A chiudere il quadro, Wanda, una volontaria dedita alla beneficenza, assidua frequentatrice di casa Brocchi e follemente innamorata di Roberto con cui sogna di intraprendere una vita da musical. Commedia fortemente adatta agli amanti del noir e del comico, a chi suscita interesse pensare che il pericolo più grande si celi nei posti più improbabili o a chi cerca solo un altro valido motivo per sospettare del proprio vicino di casa.
Giovanni Moreddu