di Franca Rame e Dario Fo
regia Enrico Maria Lamanna
con Rosalia Porcaro
scene e costumi Chiara Paramatti
luci Nino Perella
aiuto Regista Michele Savoia
assistente alla regia Augusto Cascella
Roma, Teatro alla Garbatella dal 14 al 19 gennaio 2014
In una casa super tecnologica con cuffie, computer sempre in uso collegate a Skype, porte che si aprono e si chiudono automaticamente;Il desiderio di scappare da quella gabbia in un contesto asfissiante, condurrà la protagonista ad uscire da sé, uccidendo a colpi di fucile tutti i personaggi ingombranti quasi volesse far spazio all'amore, alla speranza e all'illusione di un futuro migliore.
Sorprende e diverte l'interpretazione di Rosalia, già conosciuta per la sua comicità televisiva e i personaggi teatrali, ma qu si è dimostrata ancor più intensa, perché alle prese con due testi amari, duri che parlano di esistenza femminile violata.
La seconda parte è un tuffo in acqua fredda; lo spettatore entra in una dimensione più intima tanto da sentirne il respiro, quello che Franca Rame scrisse sullo stupro subito da quattro uomini a Milano.
La regia di Enrico La Manna, sempre capace con le brave attrici, passa dal comico al drammatico con grande destrezza, così come l'interpretazione di Rosalia Porcaro che inizialmente sembrerebbe un po' rallentata nel ritmo recita con naturalezza e con i suoi tempi, conquistando l'attenzione del pubblico, strappando risate qua e là. Un tempo le attrici di teatro amavano muoversi tra comico e drammatico e forse i registi e gli impresari erano più disponibili e coraggiosi di oggi.
La Manna, che ha sempre avuto una mano felice, una predilezione per "alcune" donne, è un regista che riesce ad appassionare, comprendere l'animo femminile cogliendone debolezze, forza, intensità e dolori. Da ricordare scene e costumi di Chiara Paramatti e le luci di Nino Perella.
Celina Vanni