di Roddy Doyle
Regia: Oliver Reese
Con: Bettina Hoppe
Scena: Olga Ventosa Quintana
Costumi: Lena Schwind
Luci: Steffen Heinke
Drammaturgia: Sibylle Baschung
Berlino, Berliner Ensemble, dal 3 ottobre 2017
Paula Spencer ha solo 39 anni eppure, ascoltando il racconto della sua vita sembra che ne abbia vissuti molti di più: anni di abusi, violenze e dipendenza da alcol, ma anche di sentimenti intensi e musiche memorabili. Paula è la protagonista del romanzo La donna che sbatteva nelle porte dell'autore irlandese Roddy Doyle, opera da cui il nuovo direttore artistico del Berliner Ensemble Oliver Reese ha tratto un potente e drammatico monologo interpretato da Bettina Hoppe.
Sulla scena che assomiglia a una rampa di carta fotografica di un bianco accecante che contrasta con il fondo nero, la figura della protagonista si staglia in tutta la naturalezza e l'onestà che la caratterizzano: Paula è un'antieroina, una donna disperata alle prese con una vita misera, quattro figli di cui fatica a occuparsi e un marito, Charlo, che non smette di amare nonostante non faccia altro che picchiarla. Quando è costretta a recarsi in ospedale per essere medicata, Paula ha sempre la scusa pronta: "Anche questa volta ho sbattuto in una porta" è solita dire ai medici. Che le credano o no, poco importa. Quando si rende conto della minaccia che Charlo costituisce per i suoi figli, Paula riesce a prendere in mano la sua vita e a sbatterlo fuori. Con una padella lo colpisce alla testa e lo mette alla porta. Poco dopo l'uomo muore, ma non per le lesioni causate dal colpo inferto da Paula, bensì per mano della polizia a seguito del suo coinvolgimento in un sequestro. Ora Paula è sulla scena, indossa una gonna di jeans consumata, un pullover dalla fantasia multicolore e il suo viso è coperto da trucco pesante. Attraverso continui flashback e con assoluta sobrietà la donna racconta la sua vita: dagli abusi del padre quando era bambina all'incontro con Charlo e alle successive percosse, dalla dipendenza dall'alcol alle tecniche utilizzate per gestirla, passando per il rapporto con i figli e il lavoro come donna delle pulizie. Paula racconta in maniera concitata e utilizza espressioni brutali e poetiche al contempo, di tanto in tanto beve un sorso da quella che sembrerebbe una bottiglietta d'acqua, cammina su e giù sulla scena, intona e balla canzoni che le ricordano attimi felici del passato.
La donna che sbatteva nelle porte di Oliver Reese ha festeggiato la première nel 2010 a Francoforte: l'inizio del mandato di Oliver Reese come direttore artistico del Berliner Ensemble ha fatto sì che sette anni dopo questo energico e travolgente monologo arrivasse finalmente nella capitale tedesca. Con un'interpretazione in grado di commuovere e divertire, Bettina Hoppe nei panni di Paula Spencer riesce a rendere in maniera convincente il ritratto di una donna forte e debole allo stesso tempo, una donna che a stento riesce a tenere le redini della sua vita e che non intende nascondere le proprie debolezze.
Gloria Reményi