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COME NEI GIORNI MIGLIORI – regia Leonardo Lidi

"Come nei giorni migliori", regia Leonardo Lidi. Foto Luigi De Palma "Come nei giorni migliori", regia Leonardo Lidi. Foto Luigi De Palma

di Diego Pleuteri
con Alessandro Bandini, Alfonso De Vreese
regia Leonardo Lidi
scene e luci Nicolas Bovey
costumi Aurora Damanti
suono Claudio Tortorici
assistente regia Alba Maria Porto
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
Teatro Gobetti, Torino dal 2 –al 14 maggio 2023

www.Sipario.it, 17 maggio 2023

Si può azzardare un paragone, affermando che mentre si assiste a Come nei giorni migliori, spettacolo di Diego Pleuteri, con Alessandro Bandini, Alfonso De Vreese, per la regia Leonardo Lidi, torna in mente Scene da un matrimonio, capolavoro di Ingmar Bergman  – con Liv Ullmann e Erland Josephson –  trasmesso per la prima volta alla televisione nel 1973 e da allora rappresentato nei teatri del mondo intero. Nel capolavoro di Bergman, al centro della vicenda troviamo la dolorosa separazione di una coppia apparentemente invidiabile e affiatata, mentre nella pièce scritta da Pleuteri abbiamo modo di seguire la parabola completa di un amore tra due ragazzi comuni. 

Quindi, la conoscenza e l’approccio (dai contorni inattesi e rocamboleschi), l’innamoramento e la crisi; fino all’epilogo, che rispecchia la straordinaria normalità dell’intera vicenda. Proprio in questo, lo spettacolo ricorda Bergman: l’autenticità dell’intreccio, l’umanità delicata e disarmante, la fragilità dei protagonisti in cui è quasi inevitabile riconoscersi. Siamo noi stessi che ci spogliamo e ci scarifichiamo, ci straziamo e poi ci consoliamo, insieme alle due parti della coppia in scena. Con loro ci innamoriamo, ridiamo e piangiamo, lasciandoci andare al flusso degli eventi; proprio come in una storia d’amore si usa fare.

Leonardo Lidi è il vicedirettore della Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino: significativo che scelga di guidare al debutto uno dei suoi allievi, Diego Pleuteri (che già lo ha assistito nell’adattamento de Il misantropo). Attraverso questo testo, onesto e delicato, Pleuteri e Lidi riflettono su cosa significhi amare qualcuno, sul paradosso del rinunciare a un po’ di se stessi ritrovandosi. Non bisogna commettere l’errore di rimanere concentrati sull’identità dei due protagonisti: non è quello il dato principale. Sotto la lente c’è la quotidianità della coppia, tra incomprensioni, aneddoti buffi, tradimenti, linguaggi in codice e riferimenti culturali (di significato) che perdono di consistenza al di fuori dell’intimità. E, su tutto, la voglia di tenerezza, il disperato bisogno di affidarsi a qualcuno. 

Lo spazio del Teatro Gobetti di Torino si trasforma per “accogliere” questa rappresentazione e il suo pubblico: per abbracciare la toccante performance degli attori, che è anche fisica; un generoso slancio l’uno verso l’altro e entrambi verso la platea, coinvolta a tutti i livelli.

Giovanni Luca Montanino

Ultima modifica il Lunedì, 22 Maggio 2023 23:32

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