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Francesco Saponaro

CADO SEMPRE DALLE NUVOLE - CANTARE PASOLINI – regia 
Francesco Saponaro

Claudia Gerini e Mauro Gioia in “Cado sempre dalle nuvole-Cantare Pasolini”, regia Francesco Saponaro. Foto Giovanni Ambrosio Claudia Gerini e Mauro Gioia in “Cado sempre dalle nuvole-Cantare Pasolini”, regia Francesco Saponaro. Foto Giovanni Ambrosio

un progetto di Mauro Gioia

drammaturgia Igor Esposito

regia e spazio scenico Francesco Saponaro

con Claudia Gerini, Mauro Gioia
pianoforte e direzione musicale Giuseppe Burgarella
musicisti
Francesca De Filippis, Monia Massa, Annamaria Puggioni, Alberto Toccaceli
elaborazioni e musiche originali Pasquale Catalano

costumi Anna Verde

disegno luci Cesare Accetta

fotografie Giovanni Ambrosio

aiuto regia Salvatore Scotto d’Apollonia

scenografo collaboratore Carmine De Mizio
assistente ai costumi Daria Bonavita
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
durata spettacolo 60 minuti
www. teatrodinapoli.it
Napoli, Teatro Mercadante dal 18 al 29 gennaio 2023

www.Sipario.it, 21 gennaio 2023

Pier Paolo Pasolini è stato un regista, attore, scrittore, sceneggiatore, giornalista, fine poeta, viaggiatore (con i suoi amici Dacia Maraini, Maria Callas e Alberto Moravia fu famoso quello in India da cui uscirono reportage ed una raccolta di poesie molto intensa). Non è molto noto però un altro aspetto della sua produzione intellettuale ovvero le canzoni. A cento anni dalla nascita, l'artista Mauro Gioia, ideatore del progetto, e il regista Francesco Saponaro hanno così voluto fargli omaggio puntando i riflettori su uno dei linguaggi della produzione artistica del poeta di Casarsa meno indagati con lo spettacolo “Cado sempre dalle nuvole-Cantare Pasolini” in prima nazionale al Teatro di Napoli-Teatro Nazionale Mercadante. Il titolo fa riferimento all’episodio “Che cosa sono le nuvole?” del film “Capriccio all’italiana” di cui sono protagoniste due marionette agonizzanti finite in una discarica, interpretate da Totò e Ninetto Davoli, che guardano il cielo ed appunto si interrogano sulla bellezza del creato di cui fanno parte le nuvole. In questa occasione Pasolini volle che Domenico Modugno firmasse il brano che lo accompagnò. Intorno agli anni ’60 del secolo scorso, l’autore si dedicò alla scrittura di testi per canzoni che lo portarono a intrecciare relazioni con artisti come Piero Umiliani, Ennio Morricone, Domenico Modugno, Sergio Endrigo, Giovanni Fusco, Laura Betti, Gabriella Ferri.

Sul palco assieme a Mauro Gioia, che ha dimostrato un giusto equilibrio tra canto e recitazione senza sbavature, l’attrice Claudia Gerini che ancora una volta dà prova di sé come di un’artista completa e che mette a disposizione del pubblico il suo talento con la passione per questo mestiere, riuscendo della maggior parte delle volte a centrare l’obiettivo.
Lo spettacolo si apre con “Il soldato di Napoleone” di P.P.P. e Sergio Endrigo canzone tratta da un poemetto scritto in friulano inserito nella raccolta “La meglio gioventù”. Casarsa dunque è il luogo dell’infanzia, del principio dell’artista ed anche lo spettacolo prende il via da là. Tanti i brani cantati sul palco intervallati da momenti in cui gli attori si interrogano sulle orme lasciate da Pasolini e sull’impatto che avrebbe avuto oggi nella modernità che tanto analizzava. La drammaturgia di Esposito indaga sul Pasolini uomo e sulla sua vivace curiosità intellettuale che lo portava spesso a protestare contro alcuni sistemi ma anche ad analizzarne le forme ed i contenuti. Canto e recitazione in scena con diversi simbolismi tra le note di Canto delle campane, Cristo al Mandrione, Marilyn, Ballata del suicidio, I ragazzi giù nel campo, Ay desesperadamente, Violino Tzigano, Valzer della toppa, La recessione, Che cosa sono le nuvole?, Una storia sbagliata scritta da Fabrizio De Andrè all’interno della raccolta “Luna di giorno-Le canzoni di Pier Paolo Pasolini” in cui l’artista affronta l’omicidio di Pasolini. Il brano comincia con “È una storia da dimenticare” ma purtroppo non si può dimenticare di come un artista come Pasolini dovesse trovare una fine così tragica e soprattutto, dopo tanti anni, ancora avvolta nelle menzogne.

Simona Buonaura

Ultima modifica il Lunedì, 23 Gennaio 2023 23:59

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