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Luca De Fusco

COSI’ E’ (SE VI PARE) – regia 
Luca De Fusco

 “Così è (se vi pare)”, regia Luca De Fusco. Foto Antonio Parrinello “Così è (se vi pare)”, regia Luca De Fusco. Foto Antonio Parrinello

di Luigi Pirandello
con Eros Pagni, Anita Bartolucci, Valeria Contadino, Giovanna Mangiù, Plinio Milazzo, Giacinto Palmarini,
Domenico Bravo, Roberto Burgio, Lara Sansone, Paolo Serra, Irene Tetto
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
luci Gigi Saccomandi
regia Luca De Fusco
produzione Teatro Stabile di Catania, Teatro Biondo di Palermo, Tradizione e Turismo srl Centro di Produzione Teatrale – Teatro Sannazaro/ Compagnia La Pirandelliana
teatro Mattarello, Arzignano (Vicenza), 18 gennaio 2023

www.Sipario.it, 20 gennaio 2023

Nell’inesorabile e da sempre presente declino umano che risponde (tra le altre cose nefaste) all’arcigno pettegolezzo quotidiano, Lamberto Laudisi è un elemento a sé, che si distacca dal resto della gente, quasi avesse la risposta pronta per tutto in tasca. Invece, paradossalmente, si tiene ben lontano dai suoi simili proprio perché di risposte non ne ha, e mette tutto in discussione. Nella bella e corretta messa in scena di “Così è (se vi pare)” con la regia di Luca De Fusco presentata nella stagione teatrale del teatro Mattarello di Arzignano, esaurito, i personaggi sembrano marionette mosse dall’alto, succubi e influenzati dalla loro stessa sorte piagnistea di bigotti antichi, moralisti sprezzanti. Se si eccettua come detto Laudisi che comunque porta avanti un comportamento a sé, invitando tutti alla riflessione profonda, cosa che invece confonde i malcapitati suoi amici e parenti. E’ un paventare situazioni che non si sanno e non si conoscono, o meglio che danno una e l’altra versione e si può non credere a una o all’altra oppure credere a tutte e due, cioè, appunto, a nessuna. Pirandello è di una modernità che spicca, che mostra difettii e qualche pregio delle persone e si pone dei dubbi. Le sue tematiche profonde, soprattutte in un testo di grande impatto come questo, escono allo scoperto e si materializzano dolenti, demoralizzanti. Colpisce anche stavolta la forza drammaturgica che alcuni dei personaggi, Laudisi in testa, la Signora Frola, Il Signor Ponza, ma anche gli altri, soprattutto le parti femminili, liberano su se stessi nel bene e nel male e si accontentano di una poco nobile condizione, grottesca, infantile. La realtà ascoltata sulla Signora Frola e sul Signor Ponza, per non parlare di sua moglie (che colpisce nel finale, velata e scollata, seducente) è allo stesso tempo immaginabile e ingannevole, chissà dove sta la verità. Lo scavare nel profondo, che Laudisi vorrebbe illuminando i presenti amici non li raggiunge, rimane la stoltezza e l’accavallamento dei ruoli, la confusione dettata e vissuta. E il dubbio è tutto, è ciò che si vive ogni istante, è la realtà “è nell’animo” come lo stesso Laudisi dice, ed è vista sempre in forse da un lato e dall’altro, prima e dopo, vicina e lontana. De Fusco muove i suoi personaggi in una dimensione modernistica e un po’ kafkiana, “riunendo” per certi versi il miglior teatro, Brecht, Durer, Beckett, e fa centro. Tutto si spiega e nulla, uguale. Tutto si concentra nelle frasi sospirate da un “fantasma”, dichiarate, “colei che mi si crede” e non c’è ancor altro da aggiungere perché pur nella nebulosa scelta da farsi, se si vuole fare, credere, è così. Siamo nel teatro più ghiotto, raffinato e classico del Novecento, che colpisce e turba, annienta e annichilisce perché la vita è un mistero e ogni suo elemento potrebbe andar discusso all’infinito e oltre con diversi e distanti pareri. Un’ottima prova la offre, e ne eravamo certi, Eros Pagni, attore di straordinaria qualità, perfetto nel ruolo di Laudisi che non solo con le parole ma nei gesti minimali, nelle smorfie trattenute racconta la grande esperienza, la bravura. La coralità degli attori che gli stanno accanto, Anita Bartolucci in testa, e tutto il gruppo femminile al completo,, ricorderei Irene Tetto e Lara Sansone, soprattutto, bene lo assecondano, vibranti, rigorose, seguite a ruota dai personaggi maschili, dai quali spicca decisamente Giacinto Palmarini che delinea un perfetto Ponza, pirandelliano fino all’osso, scavante e sofferente. Un preciso Pirandello, che dà sempre scossoni in questi casi, che appassiona il pubblico, molto bene rispondente. Come si dice, una bella, interessante serata a teatro.

Francesco Bettin

Ultima modifica il Lunedì, 23 Gennaio 2023 11:20

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