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COME FOSSE AMORE - regia Marco Cavallaro

"Come fosse amore", regia Marco Cavallaro "Come fosse amore", regia Marco Cavallaro

di Marco Cavallaro
Regia di Marco Cavallaro
Aiuto regia: Teresa Calabrese
Interpreti: Marco Cavallaro, Lorenza Giacometti, Francesca Bellucci,
Alessia Francescangeli, Margherita Russo, Peppe Piromalli
Coreografie: Fabrizio Angelini
Scene: Lollo Zollo Art
Costumi: Marco Maria Della Vecchia
Disegno luci: Marco Laudando
Produzione: La Bilancia in collaborazione con Esagera.
Borgio Verezzi, Piazza S. Agostino: 20 luglio 2022

www.Sipario.it, 23 luglio 2022

Articolato in due tempi e della durata di due ore con un intervallo di 10 minuti, lo spettacolo è una prima nazionale. Scritto con tempi comici precisi, il lavoro descrive con finezza, eleganza e leggerezza i tormenti di donne e uomini delusi quando scoprono di essere stati traditi e sottolinea poi la loro gioia quando ritrovano finalmente l’amore. L’interrogativo che viene posto è “quando le delusioni d’amore trovano sfogo in un rifiuto totale per il sentimento stesso, come è possibile tornare ad amare?”. Tre donne, molto diverse fra di loro: Giselle, una ragazza omosessuale; Laura, una donna colta e Roberta, una persona di condizione agiata, interpretate bene nell’ordine da Lorenza Giacometti, Margherita Russo e Francesca Bellucci, fanno ricorso ad una psicologa, Martina, resa con bravura da Alessia Francescangeli, per sanare i loro cuori infranti. Tutte e tre ignorano che anche la terapeuta ha avuto una delusione d’amore che l’ha ferita profondamente. E allora cosa occorre fare per far tornare la voglia di aprirsi al sentimento più importante della vita? Forse bisogna scoprire quali sono i gusti di ognuna prima di mettersi alla ricerca dell’uomo ideale. Riuscirà la psicologa a salvare le ragazze e anche se stessa, e a ritrovare finalmente la felicità? Di certo serve l’aiuto di un uomo o di più uomini. E se l’uomo in questione fosse tutti questi uomini messi assieme? Ad interpretarli tutti è con frenetici travestimenti l’autore e regista, Marco Cavallaro,, attento da sempre alle dinamiche di coppia. Il pubblico ride e applaude ammirato dalla rapidità con cui il deluso Ettore si cala nei panni di tre uomini e di una donna di nome Beatrice, per dare alle quattro signore una ragione per vivere serenamente
Noto per avere portato al successo That’s Amore, Se ti sposo mi rovino e Amore sono un po’ incinta, il siciliano Cavallaro, classe 1976, presenta una favola moderna imperniata sul bisogno di amare per affrontare meglio la vita. Brioso, spigliato e divertente il copione, facendo rivivere storie di persone che, dopo essere state abbandonate, avvertono dentro di sé un grande vuoto, ci suggerisce di non dimenticare mai che un amore intenso e sincero non conosce confini,. In un vorticoso susseguirsi di situazioni nascono frizzanti storie d’amore arricchite da canzoni e da movimenti di danza gioiosi.
La pièce vede sul palco una squadra di interpreti bravi ed affiatati, composta da Alessia Francescangeli nella parte della psicologa, Francesca Bellucci in quella di una donna agiata, Lorenza Giacometti e Margherita Russo nei ruoli dell’omosessuale e della donna colta, e da due uomini: il bravissimo Peppe Piromalli, nel ruolo di Luigi, l’amico di Ettore, e Marco Cavallaro. Quest’ultimo impersona il ruolo di Ettore e quello di tre uomini e una donna, Beatrice, capaci di soddisfare i desideri delle quattro donne deluse. Il lavoro parla di amore, sogni, delusioni, amicizia, ma insieme incoraggia la ricerca dell’anima gemella da parte di tutti.
 La nuova commedia di Cavallaro propone un testo che strappa risate e applausi per la leggerezza calviniana che la percorre, sostanzia e innerva in molti momenti. Cavallaro, autore, regista, e interprete ha affermato: “L’amore è il motore della vita, l’origine, la causa, lo scopo di tutto quanto è grande, nobile e bello. Senza questo prezioso sentimento, saremmo esseri monchi”. Scorrevole e gradevole, la pièce tocca con garbo e finezza la sfera dei sentimenti, conducendo una fine analisi non solo sulle fragilità umane, ma anche sui desideri segreti e le aspettative degli uomini e delle donne. Alla buona riuscita dello spettacolo contribuisce l’affiatamento della compagnia, composta da sei talentuosi attori. Pur provenendo da percorsi artistici diversi, gli interpreti creano un’armonia unica. Tra questi va segnalato Peppe Piromalli, che è riuscito con la Officina dell’Arte, ad entrare con successo nei circuiti nazionali. Piromalli ricopre il ruolo di Luigi, l’amico più caro di Ettore. Sarà proprio lui a cercare di fargli raggiungere gli obiettivi desiderati anche se lo sviluppo degli eventi creerà nel corso della vicenda sapientemente drammatizzata una lunga serie di divertenti equivoci. A mio parere, il testo presenta un paio di pecche, che verranno eliminate di certo quando il testo verrà allestito nuovamente nella intensa programmazione già fissata nel corso della stagione: la recitazione a tratti sopra le righe e la lunghezza, forse eccessiva. Come già avvenuto l’anno scorso in Amore sono un po’ incinta la velocità con cui vengono cambiate le scenografie costituisce un valore aggiunto. Testo veloce e frenetico, scritto con raffinatezza e in punta di penna, diretto con bravura come regista e interpretato molto bene da Marco Cavallaro, affiancato dagli attori e dalle attrici sopra ricordati, è applaudito dalla platea divertita per la spigliatezza con cui l’azione si dipana in tre parti del palco: una sopraelevata alla sinistra dello spettatore, accessibile salendo alcuni gradini, è lo studio in cui la psicologa riceve le clienti, l’altra collocata al centro da dove i personaggi entrano ed escono con molta rapidità da due porte e infine una sistemata sulla destra che si vede dietro una grande porta girevole. In questo spazio vengono realizzate sequenze frenetiche.

Roberto Trovato

Ultima modifica il Sabato, 23 Luglio 2022 18:29

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