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CUCINA (LA) - regia Valerio Binasco

"La cucina", regia Valerio Binasco "La cucina", regia Valerio Binasco

di Arnold Wesker
Regia: Valerio Binasco
Scene: Guido Fiorato. Costumi: Sandra Cardini
Interpreti: Aldo Ottobrino, Massimo Cagnina, Andrea Di Casa, Elena Gigliotti, Elisabetta Mazzullo, Nicola Pannelli, Francesca Agostini, Emmanuele Aita, Gennaro Apicella, Lucio de Francesco
Produzione: Teatro Stabile di Genova
Genova, Teatro della Corte, dal 18 ottobre al 6 novembre 2016

www.Sipario.it, 1 novembre 2016
www.Sipario.it, 24 ottobre 2016

Se il punto forte di una pièce come La cucina di Arnold Wesker è la compresenza in scena di un numero elevato di attori in scena, ognuno dei quali con caratteristiche ben precise e delineate, il regista Valerio Binasco riesce a portare in scena uno spettacolo vicino all'eccellenza. La cucina, in scena n questi giorni al Teatro della Corte di Genova, è un riuscitissimo caos organizzato, perfetto nel turbine di personaggi che inscenano micro vicende a partire dall'inizio dell'attività fino al pieno servizio di una cucina di un ristorante londinese. L'inglese Wesker, autore del testo, oltre a vedere nella cucina la metafora della società moderna e multiculturale, mette in scena il continuo scontro tra caratteri incompatibili e intolleranti, chiusi come sono in un luogo che presto si richiude su si loro e quasi li fagocita. Sono rari i momenti di quiete, la serenità è solo un'illusione. In scena i ventiquattro attori interpretano, con grande incisività, personaggi ibridati di culture diverse ed inesprimibili fuori da loro stessi. Nell'universo dipinto, fatto di pietanze, stoviglie e lavoro frenetico, non c'è spazio né tempo per la scoperta delle personalità profonde di chi deve abitare un luogo che li spersonalizza e anzi li porta allo scontro. La scenografia dello spettacolo, opera di Guido Fiorato, si sviluppa su due livelli sovrapposti e permette di creare a più riprese due spettacoli paralleli e che si intersecano con efficacia. Ciò che accade nella cucina e nel piano superiore, utilizzato anche questo dai cuochi e camerieri, portano lo spettatore a spaziare lo sguardo su più fronti e ad avere una visione maggiormente articolata dello spettacolo. Non solo la scenografia, ma anche la capacità degli attori a recitare e muoversi in maniera cronometrica sul palco, riesce a disunire e poi riunire più vicende contemporaneamente. La sincronia degli attori risalta soprattutto nelle scene più concitate. Questi fattori contribuiscono a rendere La cucina uno spettacolo brillante, dal gran ritmo e ricco di spunti comici. Gli attori interpretano i loro personaggi con grande finezza e capacità, mantenendo costantemente una media qualitativa molto alta. Una menzione particolare merita Aldo Ottobrino, che porta impersona il cuoco tedesco Peter, personaggio caustico ma di grande sensibilità. Il talento di Ottobrino emerge su un insieme di attori comunque di grande valore. Il successo genovese de La cucina è grande in questo disvelarsi di sentimenti di odio e amore, intolleranza e sconfitta.

Gabriele Benelli

Si apre il sipario su un'affollata cucina di ristorante dove cuochi e camerieri si avvicendano velocemente e che un impegnativo lavoro di regia presenta con carattere corale in cui tutti i personaggi sono egualmente messi in rilievo. Bravissimi gli attori in gran parte ex allievi della Scuola Teatrale dello Stabile, ognuno abile nell'evidenziare il proprio ruolo. Tuttavia resta da dire che l'ascolto dei dialoghi non sempre è facilmente accessibile per il rapido succedersi di voci accavallate, il cui significato a volte si disperde nel contesto dello spettacolo. Positivo invece il coordinamento delle molteplici azioni che si incrociano e sovrappongono senza ammucchiarsi o creare vuoti. Dal primo tempo, protratto a lungo anche nel ripetersi di scenette, si arriva al secondo tempo in cui l'emergere di monologhi interpretati dai personaggi principali conferisce allo spettacolo un tono particolarmente intenso, e un approfondimento dei significati. Il finale ideato da Binasco con un nuovo rapporto di comprensione tra i due litigiosi avversari, sembra mettere il punto sul tema attuale della conciliazione tra individui (e popoli) diversi. Nel cast composto da 24 interpreti da ricordare almeno Aldo Ottobrino, Massimo Cagnina, Elena Mazzullo e Giordana Faggiano. Ben intonate le scene di Guido Fiorato e i costumi di Sandra Cardini.

Etta Cascini

Ultima modifica il Venerdì, 04 Novembre 2016 11:36

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