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BARBERIA, BARBA CAPIDDI E MANDULINU - regia Massimo Venturiello

Massimo Venturiello in "Barberia, barba, capiddi e mandulinu", regia Massimo Venturiello. Foto Laura Incandela Massimo Venturiello in "Barberia, barba, capiddi e mandulinu", regia Massimo Venturiello. Foto Laura Incandela

di Gianni Clementi
con Massimo Venturiello e un'orchestra "da barba" siciliana diretta da Domenico Pontillo
Compagnia Popolare Favarese (Pasquale Augello – percussioni, Peppe Calabrese - chitarra voce,
Nino Nobile – mandolino, Maurizio Piscopo - fisarmonica voce;Mimmo Pontillo – mandolino)
Regia di Massimo Venturiello
Produzione: Officina Teatrale e MusiKeria
Messina, Teatro Comunale di Patti "Beniamino Joppolo" 12 febbraio 2015

www.Sipario.it, 14 febbraio 2015

Nonostante la crisi economica, avviene stranamente ma coraggiosamente che alcuni Teatri della costa tirrenica messinese riprendano a funzionare. Vedi Pace del Mela, Milazzo, Barcellona, Patti, Tindari, Capo D'Orlando, e scalpitano pure S. Agata di Militello, Novara di Sicilia e Mistretta. Tratteremo qui del Teatro comunale di Patti titolato da qualche anno al suo illustre concittadino Beniamino Joppolo e della piccola stagione teatrale (solo 7 spettacoli) denominata "Caustica" sponsorizzata dal suo illuminato sindaco, Mauro Aquino, e messa insieme con competenza ed entusiasmo dalla sua direttrice artistica Anna Ricciardi. E' già transitato "L'onorevole" di Sciascia secondo Vetrano-Randisi ed è andato in scena con successo "Barberia" barba, capiddi e mandulinu, del prolifico Gianni Clementi, spettacolo "commissionato" da Massimo Venturiello allo stesso autore che tanti consensi sta riscuotendo in tutta la Penisola, con le sue oltre sessanta repliche, e che sarà in scena il 21 e il 22 febbraio nella cittadina etnea di Belpasso e poi ancora in tournée.
Già dal nome "Barberia" si capisce che di "barba" si tratta, d'un luogo che non viene più appellato così, preferendogli nomi quali "salone", "parrucchiere" o "coiffeur" per uomo e per donna o il più sofisticato "hair stylist". Luoghi illuminatissimi e profumatissimi oggi, con tanti "figari" ed estetiste in abiti colorati in grado di cambiarti i connotati nel giro di qualche ora, contrariamente a quanto avveniva un secolo fa in cui il "varveri" (barbiere) oltre che tagliarti barba e capelli, raccontarti fatti e fatterelli più o meno piccanti, regalarti ad inizio d'anno calendarietti profumati con foto di donnine discinte, era in grado di cavarti i denti, di applicarti sulla pelle sanguisughe, di fare salassi, di fungere da veterinario togliendo pure dal corpo dei bovini le larve di mosca. Di queste pratiche d'antan parla lo spettacolo per bocca di Massimo Venturiello che veste il personaggio brillantemente con grande padronanza, sfoderando un discreto scilinguagnolo siciliano, curandone lui stesso la regia, contornandosi d'una cinquina di formidabili musici di Favara, seduti di fila a lato della scena e ai quali a turno farà pure la barba, che costituiscono l'Orchestra "da barba" Siciliana (Maurizio Piscopo, fisarmonica e voce, Peppe Calabrese, chitarra e voce, Pasquale Augello percussioni, Raffaele Pullara mandolino, Mimmo Pontillo strumenti a plettro) davvero molti bravi in grado di condurre il pubblico con i loro brani tipici della tradizione siciliana in una dimensione arcaica pregna di sapori paesani, segnati da ingenuità e malinconia, forse d'un tempo più vero e autentico. Al centro della scena staziona come un feticcio o un totem una poltrona di pelle celeste, accanto c'è un tavolinetto metallico con i ferri del mestiere compreso uno scaldino e una ciotola d'acqua fumante per ammorbidire con una pezzuola le barbe più dure, non mancano gli specchi deformanti ed è ben visibile un'insegna a cilindro mobile con i colori bianchi-rossi-azzurri degli States. Sì, perché è in America che emigra il primo protagonista, Aspamo, colui che dopo una "fuitina" con la sua Palmina emigra nella Little Italy di New York aprendo una "Barberia", tratteggiata a grandi lettere con lucette accese, dalla cui unione nasce Salvo, il figlio che apprenderà l'arte del mestiere e che diventato suo malgrado testimone di un regolamento di conti, scappa dalla Grande Mela e tornerà in nave in Sicilia dove l'attende lo zione Rosario che gli affiderà il suo salone. Un modo per ritrovare le sue radici e tutte le bellezze e le sventure di questa terra.-

Gigi Giacobbe

Ultima modifica il Lunedì, 16 Febbraio 2015 14:27

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