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ANGELS IN AMERICA PARTE II PERESTROIKA - regia Ferdinando Bruni e Elio De Capitani

Angels in America Parte II Perestroika Angels in America Parte II Perestroika regia Ferdinando Bruni e Elio De Capitani

di Tony Kushner
traduzione di Ferdinando Bruni
uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani
con Elio De Capitani, Elena Russo Arman, Cristina Crippa, Ida Marinelli, Cristian Giammarini, Edoardo Ribatto, Fabrizio Matteini, Umberto Petranca, Sara Borsarelli
scene: Carlo Sala, costumi: Ferdinando Bruni, video: Francesco Frongia, luci: Nando Frigerio
suono: Giuseppe Marzoli
Milano, Teatro dell'Elfo, dal 22 ottobre al 22 novembre 2009

Corriere della Sera, 15 novembre 2009
Avvenire, 31 ottobre 2009
Kushner e i sensi di colpa

Angels in America, parte seconda. Titolo: Perestroika. La regia è la stessa della prima parte, al lavoro insieme Ferdinando Bruni e Elio De Capitani, che è anche uno dei protagonisti nel ruolo dell' avvocato maledetto Roy Cohn, colui che mandò i coniugi Rosenberg sulla sedia elettrica. Anche il cast è lo stesso, ciascun attore con più maschere che nella prima parte, Si avvicina il Millennio. Ma la moltiplicazione dei personaggi è già un sintomo che qualcosa non funziona come prima. Prima era una macchina, in cui tutto filava alla perfezione: un ristretto gruppo di persone legate tra loro, negli anni della scoperta dell' Aids: la tragedia d' essere gay non perché gay, ma per quella nuova, sconosciuta malattia. L' arredatore di interni Prior Walter, ora sempre in scena, aveva dichiarato al compagno Louis, impiegato alla Corte d' Appello, d' avere contratto la malattia. Louis non lo aveva sopportato e l' aveva tradito. Vi era poi un altro personaggio importante, anche lui omosessuale, ma non dichiarato, anzi sposato con Harper, una donna frustrata e dipendente dal valium. Era Joe Pitt, capo cancelliere del giudice Wilson alla stessa Corte d' Appello di Louis. Personaggi relativamente secondari: Hannah, la madre di Joe; Belize, infermiere dell' avvocato morente Cohn; e l' Angelo, colui che secondo l' autore, Tony Kushner, rappresenta la Centralità Continentale Americana. In Si avvicina il Millennio, questi personaggi noi li scopriamo poco a poco e il dramma è davvero un dramma, il cui epilogo è l' apparizione dell' Angelo. In Perestroika, a parte la morte di Roy Cohn, non succede nulla di nuovo. È come se Kushner, soddisfatto del lavoro fin lì compiuto, volesse in esso specchiarsi; o pretendesse conferirgli lo statuto di un' epopea, se non di un' apocalisse con finale rovesciato, finale da commedia. Vi sono un mucchio di «Ti amo», «No che non mi ami», «Sì ti amo», «Tu credi di amarmi ma è solo l' entusiasmo del neofita». C' è l' idea fissa della generazione: «La mia generazione, eravamo lucidi. Guardavamo impavidi in profondità fin dentro al miasma del cuore del mondo, per vedere quale incubo vi sia laggiù». C' è l' altra fissazione della grande scena che avvolge la piccola: «Oh, se la gente come te non avesse il presidente Reagan da demonizzare cosa farebbe?». C' è il tema ossessivo della colpa (cito a memoria): «Ho scopato a destra e manca più di lui. Perché lui e non io? Non è giusto». (Si vorrebbe obiettare che colpa ci sia a «scopare» di più o di meno. Ma soprattutto, spostando il discorso dal piano morale a quello teologico, si vorrebbe chiedere a chi sia rivolto quel «perché?»). C' è infine come coronamento proprio di questo lacerante ma innocuo interrogativo l' apparizione di Ethel Rosenberg davanti al letto di morte di Cohn. La signora Ethel di Kushner si frega le mani. Ora tocca a lui, al suo indiretto assassino: una scena, dal mio personale punto di vista, imbarazzante, per non dire spiacevole. Non mi soffermerò sull' angelologia, sulle allegorie a ripetizione, le invettive antiamericane, così struggenti e ricolme di non troppo velata ammirazione (per l' America). Non posso d' altra parte non ribadire l' eccellenza del cast. Antipatico e vitale fino all' ultimo il Roy di De Capitani. Possente, suggestivo, il Prior di Edoardo Ribatto. Sara Borsarelli è l' onniavvolgente Angelo. Un po' caricaturale il Belize di Fabrizio Matteini. La mia preferita è Ida Marinelli, Hannah: un' attrice d' una classe, d' una consapevolezza davvero rara.

Franco Cordelli

«Perestroika», la crisi Usa a teatro

All’Elfo di Milano la seconda parte di «Angels in America» che pur offrendo spunti interessanti non lascia il segno È Perestroika – che al Teatro dell’Elfo di Milano ha aperto la stagione di Teatridithalia – la continuazione di quell’ Angels in America che un paio di stagioni fa ebbe tanti riconoscimenti. Le due parti a comporre una grande saga teatrale (fu traslata anche in un film televisivo con Al Pacino e Meryl Streep) fantasiosa e alquanto barocca (bagliori shakespeariani ma anche un facile e voluto scivolare verso un pesante clima un po’ da soap opera). Una saga che con un tocco di sdrammatizzante fantasia intreccia – con un linguaggio aspro e crudo e sequenze alcune delle quali non evitano il morboso – vita quotidiana , malattia, amori illeciti e paure dell’America reaganiana. Intolleranza, razzismo e corruzione politica sono i segni vistosi di una società che non ha più etica, mentre il flagello dell’Aids che piomba addosso alle persone si fa metafora di questo disfacimento. Varie le storie che bene si intrecciano e i personaggi a forti tinte ritratti nei loro vizi, nelle loro debolezze , nelle loro battaglie pubbliche e private, nelle loro ' scandalose' relazioni . Personaggi che in Perestroika, dove il finale apre un margine di speranza, troviamo al terminal della loro esistenza. Anche in questo secondo capitolo Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani riescono sapientemente a orchestrare con tecnica cinematografica scene quasi sovrapposte, bene aiutati dalla spoglia ma efficace scenografia di Carlo Sala e dai ruggenti video di Francesco Frongia. E anche questa volta è grande prova di tutti gli interpreti in un partecipato gioco di squadra. Peccato che questa seconda parte sia drammaturgicamente molto meno interessante e dunque meno coinvolgente.

Domenico Rigotti

Ultima modifica il Martedì, 23 Luglio 2013 09:28

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