International Magic Show
con: Mario Lopez, Alain Simonov, Vittorio Marino, Lupis, Alana, Gerald Le Guilloux, Disguido
Roma – Teatro Ghione
Stagione 2021/2022
Dal 26 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022
Termine antico, abracadabra. Fra i tanti significati che porta con sé, il più importante e suggestivo: dar vita a ciò che la parola dice. In altri termini: esiste solo ciò che vien detto, pronunziato. Tanti i raffronti che possono richiamarsi alla memoria. Fra i molti, il racconto della creazione secondo quanto narra la tradizione ebraica. Ma questa parola, mitica quasi, ricorda quanto venne affermando Frazer nel suo sterminato capolavoro, Il ramo d’oro: magia è il modo antico per intendere ciò che i più conoscono come scienza. La sapienza delle regole predominanti la realtà, unita alla loro manipolazione: queste le caratteristiche che designano il mago e che ne determinano, tra i profani, il fascino. Lo spettacolo in scena in questi giorni al Ghione di Roma, Abracadabra. La notte dei miracoli, è la traduzione spettacolare dei principi ora rievocati.
Una serata che intende aprire le porte del regno dei sogni soprattutto agli individui più scettici e riottosi a credere che non esiste una sola realtà. Quale modo migliore di un gioco di magia per avvedersi di un principio tanto elementare quanto inoppugnabile? Ed ecco avvicendarsi sul palco, uno dietro l’altro, illusionisti, mentalisti, prestidigitatori, trasformisti e maghi pronti a mostrare le varie dimensioni del mondo invisibili ad occhi allenati a limiti ristretti come i nostri. Tutto ciò che riconduce alla magia i più lo associano al falso, nei casi migliori al verosimile. E difatti si discorre della sapienza del mago pensandola come una ridda di trucchi. Ma perché, invece, non tentare il contrario, abbandonandosi così alla scoperta di parti del mondo che diversamente resterebbero per sempre ignote?
Il numero di Vittorio Marino, divertentissimo e molto meditativo, nel raccontare le disavventure di un uomo che è troppo piccolo di fronte a realtà grandi, e gigantesco a cospetto di oggetti molto piccoli, non fa che rievocare il principio cardine della filosofia perenne di stampo orientale: ciò che è fuori di noi non è mai estraneo, ma già in noi e da noi condizionato.
Gerald Le Guilloux facendo apparire, come se nulla fosse, colombe, canarini e gatti con un rapido gesto della mano, abolendo principi fisici cui prestiamo fede senza interrogarci sulla loro veridicità, ci ha mostrato quanto poco del nostro mondo riusciamo a percepire; e quanto intelletto e manualità ben allenati possano stravolgere un certo status quo che ci fa sentire prigionieri anche a noi stessi.
E il trasformista-mago Disguido (Guido Marino al secolo, ideatore e conduttore della kermesse), rievocando nel giro d’una manciata di minuti la storia di più di mezzo secolo di cinema mondiale, ha dimostrato quanto più importante del tempo come kronos sia il tempo come cura, vale a dire attenzione alla qualità più che alla quantità.
Serata di uscite dal mondo, Abracadabra, nel senso inteso da Elémire Zolla: uscire dallo spazio che su di noi hanno incurvato secoli e secoli come atto di gioia che dona, oltre a libertà, fresca chiaroveggenza.
Pierluigi Pietricola