Di Joe DiPietro e Jimmy Roberts
Con Marisa Della Pasqua, Francesca Taverni, Roberto Recchia e Luca Sandri
Pianoforte: Gianluca Sambataro e Giacomo Ferrari
Violino: Domenico Cutrì
Regia: Vito Molinari
Adattamento e versione ritmica: Roberto Recchia
Progetto Luci: Roberto Recchia
Movimenti coreografici: Isa Traversi
Scene e costumi: Romeo Liccardo
Milano, Teatro Delfino dal 13 al 16 dicembre 2018
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica
Una boccetta di benzodiazepine a lento rilascio. Se è vero che a teatro si lavora con le immagini, allora questa è forse la più sinteticamente adatta per tale rivista musicale dal titolo fonetico. La trasposizione italiana di "I love you, you're perfect, now change" invita il pubblico a mettere da parte la sua abilità dialettica, facendolo ininterrottamente rimbalzare tra i tasti neri e bianchi di un pianoforte, intervallando le sue risate con calibrati accordi di violino. Il testo schernisce un tema impastato forse già troppe volte nel brillante mondo della commedia e del cabaret teatrale ma riesce comunque ad equivocare, quindi divertire, grazie alla straordinaria versatilità vocale degli attori. Il rapporto uomo-donna viene minuziosamente sviscerato in maniera quasi statistica, tramite l'analisi di svariate coppie in 24 sketches autoconclusivi. In una società che evolve veloce come il vento, il pastiche non fa in tempo ad annoiare con una mini-pièce che ne fa iniziare subito un'altra, costruendo una relazione a portata d'agenda. Primo appuntamento: sono come tu mi vuoi? Sì, e l'ostacolo più alto sembra essere saltato. Ma la vita coniugale con l'anima gemella si rivela essere un jukebox che, come in un campo minato, innesca grottesche liriche ad ogni piè sospinto. Lo spettacolo si imbottisce di luoghi comuni, senza mai risultare fuori luogo, per poi ridicolizzarli attraverso le canzoni. Ecco allora venir fuori la sensibilità dell'uomo dall'ascella poco gentile e la rabbiosa fame della donna perennemente a dieta. Anche i figli, osannati davanti a parenti e amici, subiscono una metamorfosi kafkiana diventando scarafaggi nella rincorsa intimità fra papà e mamma o durante le gite di famiglia. Migliora la tua vita con una giravolta! Se il rapporto non è come lo avevi desiderato, basta un cambio luci a darti un'altra possibilità in uno speed date metateatrale che ricorda Jodorowsky e il premiato Cabaret Tragico di Cherstich. Insomma, AILOVIÙ è una miscela performativa in cui le vicende si rincorrono, saltano ed esplodono in una polifonia dall'aroma pirandelliano. Uno spettacolo che non va schedato puntigliosamente ma assaporato velocemente. Una centrifuga tragicomica che forzerà la critica a rientrare in sala a luci spente per recuperare carta e penna dimenticati sotto la poltrona.
Giovanni Moreddu