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WHO WAS ESSAD BEY? - di e con Marina Frenk, Yuriy Gurzhy, Daniel Kahn, Mehmet Yılmaz

"Who was Essad Bey?", di e con Marina Frenk, Yuriy Gurzhy, Daniel Kahn, Mehmet Yılmaz. Foto Oleg Farynyuk, Slow Photography Studio Berlin "Who was Essad Bey?", di e con Marina Frenk, Yuriy Gurzhy, Daniel Kahn, Mehmet Yılmaz. Foto Oleg Farynyuk, Slow Photography Studio Berlin

di e con Marina Frenk, Yuriy Gurzhy, Daniel Kahn, Mehmet Yılmaz (Essad Bey City Rollers)
Very special guest Anton Berman
Luci: Daniel Krawietz, Fritz Stözner
Suono: Moritz Colitti, Benjamin Schulz
Video: Jose Luis Garro Garcia
Berlino, STUDIO Я, 12 dicembre 2015

www.Sipario.it, 14 dicembre 2015

Who was Essad Bey? è un varietà musicale dedicato alla figura leggendaria di Lev Abramovič Nussimbaum. Noto anche con gli pseudonimi di Essad Bey e Kurban Said, Lev Nussimbaum fu un personaggio camaleontico: patriota azero, ebreo russo, scrittore tedesco, musulmano convertito e persino fan di Mussolini. Come tutte queste identità abbiano potuto convivere in una sola persona rimane un enigma irrisolto. L'attrice e cantante Marina Frenk, l'attore Mehmet Yılmaz, i musicisti Yuriy Gurzhy, Daniel Kahn e Anton Berman, per l'occasione riuniti nella band degli Essad Bey City Rollers, si sono avventurati nei meandri della biografia di questo personaggio misterioso per cercare una risposta al dilemma "ma chi era davvero Essad Bey?"

Sabato 12 dicembre 2015 lo Studio Я del Teatro Maxim Gorki di Berlino ospita per la quarta volta la performance del gruppo che ha condensato gli esiti delle proprie ricerche in forma di canzoni, scritte da Yuriy Gurzhy e Daniel Kahn. La musica viene accostata a citazioni e immagini di repertorio. Punto di partenza del viaggio musicale è la nascita di Lev Nussimbaum nel 1905 a Baku, punto di arrivo la sua morte nel 1942 a Positano, passando per Istanbul, Parigi, Berlino e Vienna. La personalità mutevole, contraddittoria e funambolesca di Essad Bey è il fulcro della performance. Proveniente da un'agiata famiglia ebrea di petrolieri russi, Lev Nussimbaum fuggì insieme al padre dall'Azerbaijan conquistato dai bolscevichi. Giunto in Europa si convertì all'Islam e cambiò il proprio nome in Essad Bey. Si costruì una nuova identità quale principe musulmano, esperto di Oriente e Islam e sposò una donna ebrea. Sotto lo pseudonimo di Kurban Said, Lev-Essad divenne anche un autore tedesco di successo: tra le sue opere si ricordano una biografia di Stalin e una di Maometto, oltre al celebre romanzo d'amore Ali e Nino. Quando la Germania nazista scoprì la sua identità ebraica Lev-Essad-Kurban dovette riparare in Italia. Lì si ammalò e morì all'età di 37 anni, accanito sostenitore di Mussolini.

Le informazioni storiche e biografiche su Lev Nussimbaum si mischiano a intrattenimento e comicità. I cinque artisti si presentano agghindati all'orientale, chi con il fez, chi con il turbante, chi in babbucce, e riescono a creare un'atmosfera di intima spontaneità che rimanda alla narrativa orale. Yuriy Gurzhy si conferma nel ruolo di leader della band, che sembra però stare sullo sfondo per lasciare i suoi collaboratori liberi di dare sfogo alla loro irrefrenabile energia. Marina Frenk si esibisce in tutta la sua spumeggiante versatilità, al piano e alla chitarra, ma anche come cantante e ballerina. Daniel Kahn pare incontenibile e a tratti indomabile, sia come musicista sia come attore. Anton Berman è la "new entry" del gruppo. Mehmet Yılmaz, in veste di Essad Bey, sta seduto in poltrona, legge citazioni ed estratti. Non mancano momenti di improvvisazione e di coinvolgimento del pubblico, il quale batte le mani a ritmo e canta i ritornelli delle canzoni. Il risultato è una performance artistica strabiliante. Il merito va senza dubbio alla prestazione impeccabile degli Essad Bey City Rollers che hanno saputo fare di una storia misteriosa e sui generis una vera hit.

Gloria Reményi

Ultima modifica il Lunedì, 14 Dicembre 2015 23:55

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