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UNA SERATA TRA AMICI - di Christian de Sica

Christian De Sica Christian De Sica

di Christian de Sica
Musica dal vivo con Riccardo Biseo, pianoforte, Marco Siniscalco, basso, Cristiano Micalizzi, batteria,
Enzo de Rosa trombone, Mario Caporilli, sax e Ferruccio Corsi, sax alto
rassegna Asiago Live
produzione Berti Live
testi e regia Christian De Sica
Asiago (Vicenza) Piazza Carli, 8 agosto 2022

www.Sipario.it, 12 agosto 2022

Quando sale sul palcoscenico un uomo di spettacolo a trecentosessanta gradi c’è poco da fare, il risultato alla fine non può non essere positivo, ed è ciò che si è potuto notare in questa versione teatrale di “Una serata tra amici” di Christian De Sica, già spettacolo per la televisione ora in tour estivo. Una lunga intervista (fatta da Pino Strabioli), un cammino a ritroso nel tempo artistico ma anche nelle vicende di famiglia, aneddoti, ricordi, una decina di canzoni interpretate con grande mestiere, ecco la sintesi. De Sica junior, signore ormai più che maturo che è arrivato dopo una vita di cinema, teatro, tv dove forse nemmeno lui sperava, in questo show dal vivo, vivace e piacevole intrattenimento, si sviluppa in un paio d’ore grazie a una verve propria del suo protagonista che, sebbene raffreddato in quel di Asiago, tra le montagne vicentine, mette a puntino uno show da cui trarre insegnamento, consigliato ai giovani (o anche non) comici che desiderino conquistare platee. Con una formazione capitanata dal jazzista Riccardo Biseo, l’attore e regista solca il suo cammino passato, presente e futuro, che lo ha portato a essere uno dei volti più amati, di certo simpaticamente apprezzati dal grosso pubblico. Introdotto da ben prima dell’inizio da una carrellata di immagini tratte dai suoi moltissimi film, Christian De Sica giunge sul palco attraversando la platea, peccato non troppo gremita, salutando e stringendo mani com’è doveroso faccia un uomo di spettacolo popolare. La piccola orchestrina, formazione di grande gusto e orecchio musicale, lo introduce a sua volta con un omaggio swing, tema che per tutta la serata sarà al centro dell’attenzione, protagonista assieme all’attore, e da un piccolo accenno di “Parlami d’amore Mariù”, celeberrima canzone scritta dal padre Vittorio. Che, a sua volta, sarà un altro dei protagonisti indiscussi dello show, come fosse lì presente. Il “giovane” De Sica, Christian, insomma, inizia a raccontare di sé, dei suoi inizi con Antonello Falqui e il suo “Bambole non c’è una lira”, dopo la scuola, proveniente dal Collegio Nazareno di Roma e dai piccoli passi di gavetta. L’attore, al quale si illuminano gli occhi ricordando i tempi trascorsi, le grandi conoscenze, le ammirazioni verso alcuni personaggi come Lelio Luttazzi, di cui interpreta “Canto anche se sono stonato”, è un’enciclopedia vivente e non può essere meno. Quando si siede accanto a Pino Strabioli, compagno di avventura in questo tour, incalzante intervistatore, amico di una vita, racconta a lui ma soprattutto agli spettatori i fasti, le magie, i racconti straordinari e veri di un tempo andato, facendo di fatto un continuo e grande omaggio a suo padre Vittorio, stella indiscussa del cinema di allora, icona artistica pregiata per un paese come l’Italia. Si arriva a capire subito che casa De Sica era frequentatissima da personaggi come Charlie Chaplin, Montgomery Clift, Liza Minnelli, e qui Christian dedica a sua moglie “New York New York” e via andare con stelle e lustrini. Sarà anche un mondo che non si vede più, sarà anche anacronistico ma quel fascino rimane sempre. Un sapore che era e diviene ora bellezza al pari di allora. Sornione, De Sica ricorda ancora i fasti monegaschi di Montecarlo, la principessa Soraya, la simpatia di Alberto Sordi, amico di famiglia, e confronta la sua allegria con la cupezza di Totò, con omaggi ai film di Albertone e alla Roma di allora. “Quella di oggi invece è una Baghdad dopo i bombardamenti” dichiara l’attore, ricordando ancora i fasti della capitale in certi anni, il grandissimo successo di “Un americano a Parigi” al teatro Sistina, oltre 11 miliardi di lire d’incasso. Di conseguenza intona “Roma nun fa’ la stupida stasera” di Armando Trovajoli, passando poi anche a celebrare Napoli, altra sua città amata, narrando di set e caratteristiche, di “O sole mio” swing e di “Munasterio ‘e Santa Chiara”. Una vita nello spettacolo. “Ho conosciuto tutti, da Chaplin a Jerry Calà, facendo il giro della morte” sottolinea scherzoso. Poi i 111 film interpretati, Iaia Fiastri, Wanda Osiris. Il ricordo più intenso, gli vien chiesto? “Quando è morto papà a Parigi”. La chiusura è affidata a due brani, “Parlami d’amore Mariù”, e “Chiedimi tutto” di Luttazzi. Una serata, quella di Asiago Live, che ha colto nel segno, regalando emozioni, seppur con una risposta non come ci si attendeva. Peccato per gli assenti però.

Francesco Bettin

Ultima modifica il Venerdì, 12 Agosto 2022 22:16

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