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PETER PAN, THE DARK SIDE - regia Daisy Evans

"Peter Pan, the dark side", regia Daisy Evans. Foto Francesco Bondi "Peter Pan, the dark side", regia Daisy Evans. Foto Francesco Bondi

MUSICA DI WOLFGANG MITTERER
LIBRETTO DI DAVID POUNTNEY
DIRETTORE D'ORCHESTRA TIMOTHY REDMOND
REGIA DAISY EVANS
SCENOGRAFIA E COSTUMI LOREN ELSTEIN
LIGHTING DESIGN JAKE WILTSHIRE
MAESTRO DEL CORO LUIGI AZZOLINI
WENDY ROSIE LOMAS
PETER PAN KARIM SULAYMAN
MICHAEL JAKOB PEJCIC
JOHN DOMINIC KRAEMER
TINKERBELL CLAIRE WILD
TYGER GWENETH ANN RAND
HOOK ANDREAS JANKOWITSCH
NANBOT/CROCODILE ANDREW WATTS
CORO ENSEMBLE VOCALE CONTINUUM
ORCHESTRA HAYDN DI BOLZANO E TRENTO
Bolzano, Teatro Comunale-Sala Grande, 26 marzo 2023
OPER.A 2023

www.Sipario.it, 27 marzo 2023

Peter Pan non è un personaggio di una fiaba spensierata per bambini come l'universo Disney ha fatto credere. Il romanzo dello scrittore James Matthew Barrie, pubblicato nel 1911 come rielaborazione dalla sua commedie del 1907, rientra in quell'ambito che la letteratura inglese di epoca vittoriana dedicò al mondo dell'infanzia. Libri per crescere, storie di infanzie e di adolescenze difficili, di passaggi nell’atto di crescere, dove traspare l'ansia di uscire da questo mondo di mezzo dove il ruolo degli adulti non è sempre edificante. Cosi è anche Peter Pan, storia del ragazzino che non voleva diventare adulto e vive con «bambini sperduti» sull’Isola che non c’è, ispiratore della rassegna di Oper.a 2023 che la Fondazione Haydn di Bolzano e Trento dedica all'opera contemporanea. A Bolzano è stata presentata in prima assoluta Peter Pan – The Dark Side, opera commissionata dalla Fondazione Haydn di Bolzano e Trento al compositore austriaco Wolfgang Mitterer su libretto del registra inglese David Pountney. When Night Falls è il titolo guida di questa rassegna che conta 4 titoli dedicato alla suggestione del passaggio tra sogno e realtà. "Quando scende la notte inizia anche l’ora delle ombre. Realtà e fantasia si mescolano, i confini svaniscono, si scrivono storie di addii e di inizi. Tempo e spazio sembrano sospesi, porte e strade portano al nulla."
Il libretto del regista David Pountney vuol gettare un nuovo sguardo sulla personaggio Peter Pan, emblema delle seduzioni del mondo equivoco degli adulti sui sogni dell'adolescenza. Sono aspetti cupi e spesso spiacevoli, che l’autore decide di indagare nel suo libretto ponendosi una domanda: “quando in un romanzo, dei bambini vengono convinti a saltare da una finestra e a credere che saranno in grado di volare, viene naturale chiedersi che cosa sta realmente accadendo loro?” Un volo esperienziale o un volo verso la catastrofe? Un Peter Pan tentatore si insinua dal mondo digitale, il Neverland moderno, nel mondo reale e riesce a tentare la giovane Wendy, un'adolescente che vive in una casa-famiglia alle prese con un mondo moderno filtrato da Instagram, Twitter e fake news e video giochi, la induce a seguirlo, a volare, verso l'Isola che non c'è. E' questo volo, da un appartamento del 34° piano, in assenza dei genitori per una festa, ci fa intuire che il volo non è una escursione nel mondo di una realtà di allucinazioni, ma un volo di morte. Sarà la constatazione dei genitori al loro rientro. Una trama in cui si aggirano personaggi equivoci ma tratti dal romanzo originale ben vocalmente strutturati come il Coccodrillo/Tata bionica, con il controtenore Andrew Watts che si aggira con telecamera nella platea a segnare il passo del tempo, costruito con video composti, o l'Unicino del basso Andreas Jankowitsch, nell'ambiguità di un doppio ruolo di genitore e pirata, con accanto il soprano Gweneth Ann Rand, madre ma anche custode dei bimbi smarriti. Voci liricamente impostate tra l'altro alcune accomunate dall'aver interpretato The Turn of Screw di Britten al festival di Spoleto, ma su un impianto di musica e lavoro sulle voci, tra inserti elettronici e scrittura strumentale ricca di dissonanze, con una costruzione ritmica tra il Jazz e il Pop, che l'uso dell'amplificazione ha reso come opera Rock più che opera lirica. Filtrano anche spazi lirici come la ballata di Peter Pan in cui rievoca l'ambiguità delle relazioni nel mondo dei miti; del resto Pan era il satiro in forma caprina, spirito di tutte le creature naturali, legato all'abisso, al profondo. Nulla nella musica è legata al mondo spensierato dell'infanzia anche se la voce del soprano Rosie Lomas, Wendy, vuol rappresentare quell'aspetto dell'innocenza dell'infanzia assieme alla voce del tenore Karim Sulayman, Peter Pan impostata da canto moderno. Funzionali le voci giovani del Michael di Jacob Pejcic e di John di Dominic Kraemer. In un ruolo tra ribelle e ambiguità la Tinkerbell (Camanellino)del soprano Claire Wild, tra i personaggi con la parte più musicalmente strutturata. La regia di Daisy Evans, già apprezzata a Trento per il suo precedente lavoro di silent opera "Vixen" è essenziale nei gesti, mediati dal musical creando azione e movimento, sulle scene di Loren Elstein costituite da un arredo facilmente componibile che lavora molto sugli effetti di luci, tubi al neon, installazione video. Come in un'opera tradizionale, presente anche il coro, formato dai "bambini sperduti" e “pirati” che sotto la direzione di Luigi Azzolini ha saputo raccogliere le voci giovani e formate nell'ambito della lirica e della coralità trentina. Timothy Redmond, apprezzato a livello internazionale nella direzione di progetti di musica contemporanea, è riuscito a gestire il tutto portando l'orchestra Haydn sui binari della contemporaneità. Certamente con la direzione del progetto Oper.a di Martin Losek, si sta assistendo a produzioni che indugiano sulla ricerca della contemporaneità mettendo in relazione Bolzano con analoghe strutture intenzionali, utile al sistema teatrale e musicale. C’è da chiedersi se il pubblico sia attrezzato a quanto abbia visto in questi anni di programmazione della rassegna Oper.a, non essendo stata ancora "digerita" la modernità compositiva del secolo scorso, da cui queste sperimentazioni attingono ampiamente in temi e motivi. In Regione manca la percezione di una parte di repertorio utile alla comprensione di quanto si è saputo evolvere dai canoni classici del melodramma. Il pubblico, fatto accomodare nella vasta platea senza riempire i posti disponibili, ha certamente apprezzato lo sforzo esecutivo del progetto, trattandosi di un pubblico già formato in questo ambito musicale e di addetti ai lavori.

Federica Fanizza

Ultima modifica il Martedì, 28 Marzo 2023 11:40

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