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NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI – direttori G. Galiano, B. Persico e G. Russo

Nuova Orchestra Scarlatti Nuova Orchestra Scarlatti

Concerto:
Ahbez, Grieg, Jenkins, Rachmaninov, Rossini, Schumann, Vivaldi
Direttori Giuseppe Galiano, Bruno Persico e Gaetano Russo
Con la Scarlatti per Tutti – Nuova Orchestra Scarlatti
E con Beatrice Baino
Napoli, Chiesa dei SS. Marcellino e Festo, 20 giugno 2021

www.Sipario.it,  25 giugno 2021

L’Estetismo teorizzava il principio dell’arte per l’arte. D’Annunzio, come Wilde e molti altri vedevano la forma artistica come esistente di per sé e quindi come valore in sé, che potesse favorire il gusto dell’arte stessa come unico fine di ogni cultura e come gusto del bello, di quella ricerca del sublime sempre più in alto, sempre più come vero e proprio principio di vita. Rincorrere e ricercare la bellezza del piacere e dell’arte diventava il solo scopo esistenziale, in tutte le sue forme. Oggi, pur essendo ormai lontani da quel movimento ottocentesco, ritroviamo tuttavia alcune occasioni di bellezza e di poesia, che ci trasportano in un contesto che regala il ritorno a quello stesso sublime. È il caso, ad esempio, della Nuova Orchestra Scarlatti, che con la Scarlatti per Tutti permette anche in maniera amatoriale di essere parte di un insieme di suoni che si trasforma in armonia, pur non essendo esclusivamente riservata a chi ne ha fatto una professione, come ad esempio accade invece con i direttori d’orchestra, a dimostrazione del fatto che la musica è di tutti, per tutti e che, nonostante lo studio sia sempre la base anche degli interessi, si possono seguire più strade e si può essere abili e notevoli musicisti anche per passione. In questa versione ascoltiamo studenti, docenti e professionisti uniti dallo stesso scopo e da un programma tutt’altro che monotono, come qualcuno potrebbe erroneamente pensare di un’orchestra, anzi, piuttosto vario, dinamico e in versioni particolari e virtuosismi. Si recupera anche la tradizione dell’intermezzo, ma al contrario: mentre di solito era la musica ad intervallare una rappresentazione in prosa, stavolta c’è un monologo (Il fantasma di Palazzo Spinelli) che mette in pausa per un po’ le note: l’attrice Beatrice Baino narra la storia a suon di battute di Bianca, una giovane fanciulla vissuta nel Settecento a Palazzo Spinelli, nel centro di Napoli, in via dei Tribunali, orfana, dolce e bellissima e per questo punita, per gelosia, dalla padrona di casa, che la fece murare viva, ma non prima che lei riuscisse a lanciare una maledizione: l’avrebbero vista sempre intorno a loro, in ogni luogo del palazzo, come un fantasma che non avrebbe mai lasciato quel posto. Ma tornando all’arte per l’arte: può non essere pura bellezza non solo la musica, ma anche il luogo che ospita il concerto? Il Chiostro e la Chiesa di San Marcellino di Napoli sono uno spettacolo per gli occhi e da sempre si connotano come luoghi di meraviglia in cui trovare pareti e soffitti riccamente decorati, uno spazio all’aperto pieno di verde dove è piacevole passeggiare e quindi uno scenario magico ed emozionante, pronto ad accogliere quelle note una dopo l’altra, facendo da cornice perfetta ad un’armonia senza interruzione. Il connubio tra musica, arte e prosa racconta una storia non scritta che sale a colorare i sensi e regala emozioni. Come direbbe Daniel Pennac «Ognuno suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia, […] un'orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all'insieme. […] Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini».

Francesca Myriam Chiatto

Ultima modifica il Lunedì, 28 Giugno 2021 16:58

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