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MACBETH - regia Giorgio Barberio Corsetti

Macbeth Macbeth Regia Giorgio Barberio Corsetti

di Giuseppe Verdi
Direttore Valery Gergiev (28 mar.; 2, 7, 9 apr.), Pier Giorgio Morandi (4, 13, 16, 18, 21 apr.), Regia Giorgio Barberio Corsetti, Scene Giorgio Barberio Corsetti e Cristian Taraborrelli, Costumi Cristian Taraborrelli e Angela Buscemi, Luci Fabrice Kebour, Coreografia Raphaëlle Boitel, Video design Fabio Massimo Iaquone e Luca Attili
Con Franco Vassallo, Štefan Kocán, Lucrecia Garcia, Emilia Bertoncello, Stefano Secco, Antonio Corianò, Gianluca Buratto, Ernesto Panariello, Luciano Andreoli
Milano, Teatro alla Scala, dal 28 marzo al 21 aprile 2013

www.Sipario.it, 21 aprile 2013

Una nuova produzione del Teatro alla Scala in omaggio a Giuseppe Verdi nell'anno del bicentenario della sua nascita: Macbeth nell'edizione completa della prima versione del 1847 rappresentata a Firenze al Teatro della Pergola e sottoposta ad una successiva riscrittura da parte del compositore per l'allestimento di Parigi nel 1865. La stagione scaligera 2012/2013 schiera accanto al Macbeth, da gennaio a novembre, altre sette opere verdiane, nell'ordine Falstaff, Nabucco, Macbeth, Oberto conte di San Bonifacio, Un ballo in maschera, Don Carlo, Aida. Si tratta di una nutrita rappresentanza che permette di cogliere il percorso del maestro dagli anni giovanili con Oberto, concepita a ventisei anni, al Falstaff, l'ultima opera composta quand'era quasi ottantenne.

Ispirato all'omonimo dramma di William Shakespeare, Macbeth, su libretto di Francesco Maria Piave e Andrea Maffei, narra del regicidio compiuto dal protagonista, spinto a questo passo dalla profezie delle streghe da lui incontrate nel bosco e dalla sfrenata ambizione della perfida moglie, lady Macbeth, che arde dal desiderio di vedere il consorte incoronato re. Così avviene, ma delitto chiama delitto e l'assassino è divorato dal rimorso. Verrà la resa dei conti anche per lui, nonostante il responso in apparenza rassicurante delle fattucchiere da lui nuovamente consultate: «Glorïoso, invincibil sarai/Finché il bosco di Birna vedrai,/ Ravvïarsi e venir contro te». Il regicida tira un sospiro di sollievo: «Lieto augurio! Per magica possa/Selva alcuna giammai fu mossa.» Errore: nel momento in cui l'esercito nemico avanza mimetizzandosi con i rami degli alberi e Macbeth viene informato che «La foresta di Birna si muove!» capisce che è venuto il suo momento. Nel frattempo anche Lady Macbeth, in stato di sonnambulismo, è schiacciata dal peso del perpetrato assassinio ed in preda agli incubi scivola nella follia e nella morte.
Macbeth, composto quando Verdi ha solo trentaquattro anni, è un grande successo. «Era incredibilmente giovane e pieno di energia. È prodigiosa la sua capacità di sintesi. I monologhi dell'opera shakespeariana vengono condensati in guizzi fulminanti. Ha trasformato l'originale in una tragedia velocissima», commenta Giorgio Barberio Corsetti, che ha curato l'allestimento scaligero con regia e scene, queste ultime insieme a Cristian Taraborrelli.
L'ambientazione medievale è trasposta dal regista in un tempo recente: «Non proprio 'oggi', direi piuttosto 'ora'», è la sua idea. E questo 'ora', più che un presente, sembra essere un passato prossimo, come lasciano intendere i costumi, firmati dallo stesso Taraborrelli insieme ad Angela Buscemi: i bellissimi abiti anni Trenta degli invitati al banchetto del secondo atto, in cui Macbeth viene accolto con un «Salve, o Re!» e le divise dei soldati che richiamano quelle dei militari americani della Seconda Guerra Mondiale. Interessante, inoltre, l'uso della videoproiezione in senso pittorico, per cui la scena si colora progressivamente ora di blu, ora di giallo, ora di verde per sottolineare lo stato d'animo dei personaggi. Di grande effetto, infine, la presenza di danzatori ed acrobati nelle scene di folla che, con la loro performance spettacolare, conferiscono un notevole dinamismo al gruppo delle streghe, degli ospiti del banchetto, dei militari grazie alle coreografie curate da Raphaëlle Boitel. Tanta rilevanza attribuita agli aspetti più squisitamente teatrali è in linea con lo spirito dello stesso Verdi, il quale, in Macbeth, ancor più che altrove, ha dedicato un'attenzione quasi maniacale agli aspetti performativi del suo teatro musicale.

Myriam Mantegazza

Ultima modifica il Domenica, 21 Aprile 2013 12:50
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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