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DER FLIEGENDE HOLLÄNDER - regia Paul Curran

"Der fliegende Holländer " - regia Paul Curran "Der fliegende Holländer " - regia Paul Curran

Opera romantica in tre atti
Libretto e musica di Richard Wagner
Prima rappresentazione all'Hoftheater di Dresda il 2 gennaio 1843
Nuovo allestimento del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Maestro concertatore e direttore Fabio Luisi
Regia Paul Curran
Scene Saverio Santoliquido
Costumi Gabriella Ingram
Luci David Martin Jacques

Olandese Thomas Gazheli
Erik Bernhard Berchtold
Daland Mikhail Petrenko
Marinaio di Daland (Timoniere) Timothy Oliver
Senta Marjorie Owens
Mary Annette Jahns
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Coro Ars Lyrica di Pisa
Maestro del Coro Lorenzo Fratini
Firenze, Teatro dell'Opera di Firenze Stagione Lirica Maggio Musicale Fiorentino 2018-2919,
Giovedì 10 Gennaio 2019 (altre date 13, 15, 17 gennaio 2019)

www.Sipario.it, 12 gennaio 2019

Per la sua prima direzione wagneriana italiana, Fabio Luisi in qualità di direttore musicale al Maggio Musicale Fiorentino, ha scelto Der fliegende Holländer (L'Olandese Volante) presentato giovedì 10 gennaio 2019 al Teatro dell'Opera di Firenze. Era attesa dal pubblico fiorentino questa produzione annunciata dal direttore stesso al momento del suo insediamento al Maggio Musicale, carica anche del prestigio acquisito da Luisi nella conduzione del Ring wagneriano al Metropolitan di New York, nel 2011 conquistando anche un Grammy Award per la sua interpretazione delle ultime due giornate del Ring des Nibelungen, l'intero ciclo prodotto in DVD da Deutsche Grammophon, considerato la migliore registrazione operistica del 2012. L'allestimento fiorentino era affidato alla regia di Paolo Curram (regista scozzese già direttore dell'Opera di stato Norvegese che si sta imponendo all'attenzione dei teatri italiani) nell' allestimento scenico di impianto tradizionale di Saverio Santoliquido, con una rassicurante ambientazione anni'30 didascalica quanto basta per farci capire che si tratta di una ambientazione marina, uno spazio oscuro e tenebroso ma ben riconoscibile. Impostazione scenica che lascia spazio anche a inserimenti video trattati però con una certa ingenuità stilistica, ma nel complesso un allestimento che ha rispettato la tempistica e la drammaturgia dei vari quadri costruiti da Wagner su una certa simmetria delle parti in scena.
Costumi realizzati da Gabriella Ingram, stilista inglese che opera tra Londra e la Toscana, con qualche salto cronologico tra abbigliamento marinaresco anni '30 e, giustamente, la divisa secentesca dell'Olandese, a cui fa riscontro l'improbabile abito della stessa epoca della protagonista che contrasta il complesso scenico da anni'30. Lasciamo addito che sia per una comunanza di unitarietà di destino ancestrale. Di sobrietà stilistica si può parlare riguardo la direzione di Fabio Luisi che gestisce la partitura wagneriana, elegantemente. Fa pulizia di qualsiasi esasperazione interpretativa lasciando spazio alle voci per ciò che è drammatico, bandendo tutti gli eccessi sonori specie negli interventi dei fiati e stimolando l'orchestra del Maggio a una lettura più intima legata ai modelli operistici del primo ottocento.
Luisi ha trasmesso al pubblico ciò che era nella tradizione musicale contemporanea in questo Wagner giovanile 1843 (seconda prova d'opera dopo il debutto del Rienzi del 1840) debitrice dell'opera italiana per le parti di assieme di canto e dell'opera francese, Meyerbeer in particolare, per l'orchestrazione. L'esecuzione della Sinfonia ne è stato il preludio di come si sarebbe svolto il corso dell'opera, puntando tutto sull'esaltazione "romantica" della trama le libretto e dello scorrere della musica, esaltando la musicalità dell'Orchestra del Maggio. In questo, coadiuvato dal cast ben assortito omogeneo per resa vocale in tutte le sue parti dal Timoniere del tenore americano Timothy Oliver, spavaldo e sbruffone, al Daland, esperto navigatore norvegese, del basso russo Mikhail Petrenko di consolidata fama nel nell'autorevole ruolo del padre di Senta che ha saputo gestire la personalità supponente e autoritaria con piena voce. A fianco, il cacciatore Erik del tenore Bernhard Berchtold, che nel canto affidatogli da Wagner, ha saputo esprimere la sua devozione, disappunto e disperazione per le scelte controverse di Senta. Buona la realizzazione del personaggio di Mary, nutrice di Senta, qui come capodonne della fabbrica, del mezzosoprano Annette Jahn, nervosa e autoritaria nella scena di contrapposizione con la protagonista. Il dramma wagneriano si incentra sui destini dell'Olandese interpretato dal baritono tedesco Thomas Gazheli e di Senta con la voce del soprano americano Marjorie Owens, con consolidate esperienze in questo ruolo. Il baritono si è imposto fin dall'inizio della sua comparsa sulla scena nel racconto della sua maledizione con una voce ben strutturata e potente che dà corpo e anima a questa anima dannata. Al suo fianco il soprano americano ha strumenti vocali che le permettono di esprimere una tessitura vocale centrale con ampie escursioni verso l'alto che le permettono di eseguire in sicurezza l'ampia tessitura che caratterizza la sua aria del "sogno" e di dare una connotazione interpretativa lirica al suo personaggio. Coinvolgenti le azioni del Coro del marinai diretti da Lorenzo Fratini. Successo pieno della produzione da parte del pubblico fiorentino che si sarebbe aspettato qualcosa di piú dalla lettura interpretativa musicale e anche da una regia un pò più ricercata ma che alla fine ha saputo accontentare i gusti di tutti i presenti che hanno riempito gli spazi del nuovo Comunale.

Federica Fanizza

Ultima modifica il Domenica, 13 Gennaio 2019 10:12

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