ILYA GRINGOLTS violino
ORCHESTRA DELLA TOSCANA Francesco Conforti
CHIGIANA PERCUSSION ENSEMBLE Antonio Caggiano
MARCO ANGIUS direttore
LIGETI Concerto per violino e orchestra
SCELSI Anahit
BARTOK Concerto per orchestra (elab. R. Freisitzer)
Siena, Teatro dei Rinnovati, 5 luglio
Straordinario concerto, quello inaugurale del Chigiana International Festival: straordinario non solo per il livello artistico dell’esecuzione, molto apprezzato dal pubblico, ma anche in senso letterale, per la scelta di brani coerente e complessa che è anche una dichiarazione programmatica. Gyorgy Ligeti è il compositore contemporaneo al quale è dedicato il focus nei due mesi di questo festival, come è ormai prassi, e questo sidereo Concerto per violino e orchestra non è che la prima delle sue opere che potremo ascoltare nel corso dell’estate: un autore che deve la sua scelta esistenziale al rifiuto imposto agli ebrei da parte degli occupanti nazisti dell’iscrizione all’università, e poiché la sua scelta sarebbe stata quella scientifica, con la sua creatività riesce a dimostrare come la misura matematica possa raggiungere una espressione anche emotiva. Abbiamo già avuto modo di comprenderlo nell’opera di Piero della Francesca, molti l’hanno potuto constatare nella creazione cinematografica di Stanley Kubrik, dove spesso il suono di Ligeti sottolinea la drammaticità della condizione umana. Anche la creazione di Giacinto Scelsi, eccentrica nei modi creativi, nella volontà di affiancare mondi lontani (e strumenti esotici) frutto delle sue esperienze di viaggiatore, nella condizione privilegiata che gli ha permesso di dedicarsi con la massima libertà ai diversi aspetti della conoscenza, crea paesaggi sonori unici, che abbisognano della lettura di interpreti dalle capacità straordinarie, come Ilya Gringolts, da qualche anno componente della grande famiglia chigiana anche in qualità di docente: desiderava molto avere nel suo repertorio di virtuoso la musica di Scelsi, e sarà un caso, ma questo Anahit, poème lyrique dédié à Vénus, ha lo stesso nome di sua moglie. Il secondo tempo è stato tutto dedicato al Concerto per Orchestra del precursore Béla Bartòk, l’unica opera che gli fu commissionata nel volontario e sfortunato esilio americano, un vero capolavoro scritto per la famosa Orchestra Sinfonica di Boston che qui, nella trascrizione elaborata da Freisitzer, non perde nulla della sua ricchezza espressiva, una narrazione per note che va dalla vivacità gioiosa alle citazioni belliche, e ci fa comprendere come pochi lo struggimento della nostalgia nell’Elegia. L’Orchestra della Toscana, con il fondamentale Chigiana Percussion Ensemble, ha avuto modo di dimostrare il livello esecutivo raggiunto anche nella ricchezza strumentale, grazie ad un direttore come Marco Angius, tra gli interpreti più appassionati, rigorosi e convincenti della musica del Novecento. Annamaria Pellegrini