Creation Director (1994) Gilles Ste-Croix
Director (1994) Franco Dragone
Creation Director (2019) Daniel Ross
Director (2019) Jean-Guy Legault
Acrobatic Choreographer and Acrobatic Performance Designer Émilie Therrien
Senior Director - Human Performance Design and Management Richard LePage
Set and Props Designer Anne-Séguin Poirier
Acrobatic Equipment Designer Pierre Masse
Costume Designer Dominique Lemieux
Make-up Designer Nathalie Gagné
Composer René Dupéré
Musical Director and Arranger Jean-Phi Goncalves
Sound Designers Jacques Boucher
Sound Designers Jean-Michel Caron
Lighting Designer Mikki Kunttu
Production Cirque du Soleil
Promoter Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Alveare Produzioni e Vivo Concerti
in coorganizzazione con il Comune di Trieste
Trieste, Teatro Rossetti dal 13 giugno al 13 luglio 2025
"Alegría" non solo una parola ma un modo di essere e di sentire il fluire del mondo che ci avvolge. È la celebrazione della vitalità e dell’energia che la gioventù trasmette. Evoca un senso di inebriante gioia nella famosissima canzone che si fa già spettacolo… Opera tra le più iconiche del Cirque du Soleil, nata nel 1994, viene ora rivisitata a livello creativo con una nuova magica regia. “Alegría” è pronto per essere accolto “In A New Light”, una nuova sfumatura di emozioni. Il rinnovamento riguarda gli arrangiamenti musicali, le coreografie, i costumi, il trucco, le scenografie e i numeri acrobatici di grande impatto. Dopo le tappe italiane di Roma e Milano, il bianco Grand Chapiteau da 2400 spettatori svetta ora nell’area scoperta del Silos, vicino all’entrata del Porto Vecchio di Trieste per racchiudere e svelare come in una fiaba un mese di incanto visivo e sonoro. I 55 artisti di fama mondiale (acrobati, musicisti, clown, cantanti provenienti da 25 Paesi) si esibiranno nella città della bora e offriranno ben 40 affatturanti performance. Alle spalle hanno una macchina organizzativa imponente e complessa che stupisce per la sua perfezione, con il supporto impeccabile fornito al progetto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e da “IO SONO FRIULI VENEZIA GIULIA”. Lo spettacolo sorprende sempre, in ogni minuto: coinvolge a livello emotivo per la ricchezza di immagini, melodie e significati che trasmette. Si è catturati per due ore in un vortice multisensoriale ammaliante di intensa poesia. La cifra del Cirque è sempre fedele a se stessa: reinventare le attrazioni circensi tradizionali accostandole a forme inedite di intrattenimento e di arte. Allora le acrobazie diventano mozzafiato, al limite della paura per chi guarda, ed esaltano l’abilità e la capacità di trascendere la fragile e struggente dimensione umana. I numeri di giocoleria superano l’immaginazione, le coreografie, la clownerie e la musica assumono complessità per concentrarsi sulla narrazione. La leggera trama, appena abbozzata, è onirica, “omaggio a creatori e sognatori che vedono oltre le barriere, coloro che camminano controcorrente e affrontano le sfide, coloro che inciampano e si rialzano”. Ci troviamo nelle atmosfere arcane e malinconiche di un regno che ha perso il suo re. Davanti ai nostri occhi si accende il conflitto di potere tra il vecchio ordine e il nuovo, dopo che un giullare ha indossato la corona. Due movimenti giovanili, i Bronx (artisti di strada) e gli angeli (un gruppo di acrobati-trapezisti che simboleggiano la fiducia e il cambiamento), incarnano il desiderio di trasformazione e cercano di rovesciare lo stantio status quo degli aristocratici. Il tema è quello della lotta o anche della transizione dalla giovinezza all’età adulta o del trascolorare del tempo: un gioco polisemico da risolvere affidato allo spettatore, sempre però caratterizzato dalla gioia, dalla meraviglia e dalla leggerezza. Fil rouge della mutevolezza delle situazioni sono i clown che inseguono con la loro ingenuità surreale la storia. Nell’impianto registico da musical poi le due affascinanti e antitetiche primedonne cantanti (dalle vesti bianche il soprano, dalle vesti nere il mezzosoprano) assieme ai musicisti sono i testimoni che riflettono e scandiscono il ritmo diegetico degli accadimenti. Nel finale angeli e Bronx, unendosi, celebrano una nuova era al di là della fantasia: i volteggi e le acrobazie a venti metri d’altezza regalano un messaggio forte di speranza, vanificano la legge di gravità mantenendo gli spettatori con il fiato sospeso. Applausi infiniti e grande partecipazione. Elena Pousché