Mélodies di BIZET e dei suoi contemporanei
Musiche di George Bizet, Eduard Lassen, Franz Listz, Pauline Viardot, Frédéric Chopin
Reinoud Van Mechelen tenore
Anthony Romaniuk pianoforte
Concerto proposto nell’ambito del Festival Palazzetto Bru Zane Paris
Venezia, Palazzo Bru Zane, 2 aprile 2025
La missione del Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française è la riscoperta e la diffusione a livello internazionale del patrimonio musicale francese (1780-1920). Si occupa di musica da camera sia del repertorio sinfonico, sacro e lirico, senza dimenticare i generi «leggeri» che caratterizzano lo spirito francese (chanson, opéra-comique, operetta). Il centro, che è stato inaugurato nel 2009 e ha sede a Venezia in un palazzo del 1695 appositamente restaurato per ospitarlo, è una realizzazione della Fondation Bru. Questo è in breve la missione culturale della Fondazione Bru Zane di Venezia che costruisce la propria stagione concertistica, nell'accogliente e raccolta sala monumentale, su vari percorsi di indagine della musica francese condivisi con ulteriori istituzioni francofone europee e per il mondo (Canada). La fondazione svolge una notevole attività editoriale, con la produzione di CD, libri e partiture che documentano gli eventi svolti sia musicali che di ricerca. Questa stagione 2024-2025 è stata la duplice occasione per celebrare Georges Bizet: il 150° anniversario della prima della Carmen e della morte del suo autore. Il ciclo Bizet, l’amore ribelle è stato concepito a immagine del compositore, che si divideva tra opera, mélodie e pezzi per pianoforte (il suo strumento). La produzione della Carmen, sostenuta dalla Fondazione stessa, andata in scena a Rouen nel settembre 2023 – con scene, costumi e scenografie ricostruite in base a documenti d’epoca – sarà riproposta a Versailles a gennaio e a Hong Kong a marzo. L’operetta Le Docteur Miracle viaggerà tra Poitiers e la sua regione, Bordeaux, Venezia, la Normandia e la Svizzera. Abbinata alle musiche di scena dell’Arlésienne, con un adattamento poetico del dramma di Daudet recitato da un narratore, sarà a Tours in ottobre e al Théâtre du Châtelet a maggio e giugno, mentre un convegno all’Opéra-Comique riunirà diversi studiosi intorno alla figura del compositore parigino. Vari CD e libri sveleranno aspetti sconosciuti del suo catalogo, tra cui le opere non note al grande pubblico quali Djamileh, Vasco de Gama, Le Retour de Virginie e Le Golfe de Baïa. Oltre a questi due temi e alle produzioni che proseguono in tournée, la stagione 2024-2025 promette altre grandi emozioni con L’Ancêtre di Camille Saint-Saëns a ottobre (Monaco), Mazeppa di Clémence de Grandval a gennaio (Monaco di Baviera) e Psyché di Ambroise Thomas a febbraio (Budapest e Vienna). La prima versione del Faust di Charles Gounod, pubblicata nel 2019 nella collana “Opéra français” (Bru Zane Label), torna finalmente in scena a Lille e all’Opéra-Comique di Parigi. Venezia, per il Ciclo Bizet, l’amore ribelle, propone una serie di eventi di musica da camera appropriati per lo spazio raccolto della sala dei concerti. La rassegna ha preso avvio a fine marzo con un evento dedicato alle opere composte o trascritte per pianoforte di Gounod, Bizet e Saint-Saen, concerto che sarà riproposto a Tolosa. A seguire il concerto del 2 aprile Amore e Sogni Mélodies di Bizet e dei suoi contemporanei dedicato alla lirica francese da camera: non solo l'autore di Carmen ma un gruppo di compositori a lui contemporanei ma non necessariamente francesi. In questo caso è la poesia francese, lo stile compositivo, che li accomuna; accanto al corpo musicale di Bizet sono state inseriti altri autori come il danese Eduard Lassen, poi naturalizzato belga, Franz Listz, con i suoi Lieder su versi di Victor Hugo, come la compositrice Pauline Viardot, che ha lasciato testimonianza di composizioni eleganti molto brevi costruite su versi semplici, quasi spontanei, e descrittivi. Certamente Bizet la fa da maestro con estratti da sue raccolte di melodie nelle quali recupera e rielabora frasi musicali tratte dalle sue composizioni operistiche: Arlésienne e Les pêcheurs de perles sono tra quelle più note al pubblico. Il giovane tenore belga Reinoud Van Mechelen, accompagnato al pianoforte da Anthony Romaniuk, è stato capace di restituire questo clima intimo da musica da salotto con la sua vocalità fresca e giovanile e ben impostata nel fraseggio. Un perfetto abbinamento, intervallato anche da due momenti solistici dedicati a Listz (La lugubre gondola) e a Chopin (Mazurka n. 2 op. 50), che ha permesso di cogliere l'aspetto intimo e raccolto di queste composizioni d'ambiente, fatte di brevi frasi musicali dedicate a suggestioni lievi nei confronti della natura (una rosa, una coccinella, una rondine, un viottolo, un passante) Federica Fanizza
Sala esaurita da un pubblico, principalmente francofono, molto composito, dove prevaleva l'elemento giovanile, qualche turista motivato e curioso assieme a residenti veneziani in cerca di un angolo culturale defilato dall'affollamento turistico. Non si è fatto mancare un bis affidato all'aria della rosa dalla Carmen di Bizet.