Maria Primerano L'ANELLO STREGATO DI MOZART - DIVERTISSEMENT Tullio Pironti Editore, 2013, 15,00 euro, pp. 340
Mozart musicista, Mozart viaggiatore, Mozart acuto osservatore della realtà circostante, Mozart sboccato e scurrile commentatore, Mozart amico e frequentatore di personalità del suo tempo, Mozart fine umorista, Mozart consapevole del suo valore e della sua grandezza, tutto questo è al centro del volume di Maria Primerano dedicata al genio musicale settecentesco in un'opera a metà strada tra narrativa e saggistica. Ne emerge un quadro a tutto tondo del grande compositore, inserito in una coralità di situazioni e personaggi che offrono al lettore uno spaccato d'epoca di rara intensità, nonché una ricchezza di dettagli ed informazioni non solo sulla vita dell'artista, ma anche su quella dei suoi contemporanei. Usi, costumi, descrizioni d'ambiente, resoconti sulla moda, sulle acconciature, sulla cultura, sulle pratiche sanitarie del tempo: nulla viene trascurato. Il backstage di un'epoca, dalla quale Mozart riceve il suo imprinting ed alla quale dà il suo imprinting, traspare dalle lettere scritte dai due Mozart, padre e figlio, in giro per l'Europa e dalle notazioni dell'autrice, che con competenza e sensibilità collega realtà multiformi con fili sottili a creare un arazzo di fascino straordinario. La varietà e la profondità dei temi trattati non potrà che sorprendere il lettore, sia questi già introdotto alla materia mozartiana ed alle vicende settecentesche oppure neofita di questo percorso. Medico cardiologo dell'Azienda Ospedaliera di Catanzaro, oltre che pianista diplomata al Conservatorio di Reggio Calabria e giornalista di spettacolo e cultura, Maria Primerano sa trasmettere la sua grande passione per la musica ed in particolare per il genio di Salisburgo, in cui ha trovato conforto nei difficili momenti in cui il suo lavoro la metteva a contatto con situazioni di estrema gravità. L'opera, come è lei stessa a spiegare, è stata scritta proprio in ospedale, dove prestava servizio all'oncologico «nella terribile e opprimente angoscia di quando sarei stata chiamata in consulenza, nella consapevolezza di dover lacerare la mia anima al cospetto di malattie inesorabili e farla percuotere dalla sofferenza indicibile.» Se è vero che la musica, e l'arte nel suo complesso, è una terapia, il libro L'anello stregato di Mozart ne è uno dei più fulgidi esempi, in quanto la sua stessa autrice si è inventata questo divertissement come «psicoterapia, antidoto all'angoscia e balsamo per la sopravvivenza, compiuto inabissandomi tra i fogli, ossia le lettere, e naufragando tra le carte, ossia le partiture di Mozart.»
Myriam Mantegazza
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