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Lo schermo oscuro. Cinema noir e dintorni - di Silvio Raffo

Lo schermo oscuro. Cinema noir e dintorni - di Silvio RaffoSilvio Raffo
LO SCHERMO OSCURO. CINEMA NOIR E DINTORNI
Edizioni Bietti, Milano, Euro 15.00, pp. 257

(CINEMA - Alberto Pesce)

Sulla scia della collana Gallimard "Série Noir", lo si zoomi su una realistica scuola francese anni 30 di ambigua cogenza crepuscolare o lo si riporti ad alcuni film americani anni 40 e 50 di fatale inquietudine tra mistery, detective o crime-story, ha un suo coinvolgente fascino il cinema "noir". Ma non è facile stringerlo a morsa, tanto che non stupisce che ogni critico vi ragguagli una propria definizione, vi includa un catalogo personale.
Silvio Raffo ne fa cronistoria da una duplice angolazione prospettica. Dal 1940 di Lo sconosciuto del terzo piano di Boris Ingster "primo esempio di 'visual style'" di lezione espressionista, Ombre malesi di William Wyler "immerso nell'atmosfera esotica di un mondo rarefatto e allucinato" e l'hitchcockiano Rebecca. La prima moglie "giallo romantico e d'atmosfera", sino al 1996 di Strade perdute di David Lynch, estremo "stravolgimento del noir", Raffo arriva a schedare una propria selezione di 137 film lungo un'arcatura tra nascita, apogeo e declino del "noir e dintorni".
Ma, con un'ampia analisi, intende prima chiarire "tutti i colori del nero". Va comparando differenze tra noir, dark, black, horror, giallo, fissando caratteri basilari del noir, quali location metropolitane, modi di usare ombre e luci, trame alla hard boiled school di Hammett, Chandler, Spillane, dark ladies e detective o vittime antieroi "perseguitati da destino funesto". E poi, studia spettroscopiche varianti del genere, dall'onirico psicanalitico al fantastico di firma Jacques Tourneur, al melo-noir siglato Joan Crawford, al noir poliziottesco "specchio del reale, strumento anche di denuncia della corruzione e delle infinite iniquità", allo psyco-noir britannico di scuola Hammer, al noir postmoderno alla Tarantino o Lynch, "morte della coscienza, morte del buon gusto e della memoria".

Alberto Pesce

Ultima modifica il Sabato, 13 Settembre 2014 06:37

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