Claudio G. Fava L'arcatura storica si distende dal 1930 di All'ovest niente di nuovo, omaggio alla "profonda partecipazione" di Lewis Milestone al romanzo di Erich M. Remarque sino al 2008 di The Hurt Hucker di Katryn Bigelow che "fa quello che pochi uomini sono riusciti a fare" restituendoci "la stravolta e minuta assurdità della guerra". In ogni caso, pur nel rispetto della griglia di collana (cast e credit, soggetto, valutazione critica), Fava si concede, come è suo carattere e stile, gusto di citare film magari modesti ma di un regista a lui caro, come per Essi vivranno (1953) Richard Brooks, per L'inferno è per gli eroi (1962) Don Siegel, per La notte dei generali (1967) Anatole Litvak, o dagli interessanti scorci collaterali, come in Per chi suona la campana (1942) di Sam Wood quel "divismo letterario e cinematografico che segnò profondamente i primi anni '40, soprattutto nel mondo anglosassone", o in Duello nell'Atlantico (1957) di Dick Powell la presenza di "tutti i dati tradizionali del cinema sommergibilistico". Alberto Pesce |
Storia del cinema. Guerra in 100 film di Claudio G. Fava
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