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SWAN LAKE ON ICE - regia Tony Mercer

Swan Lake on Ice Swan Lake on Ice Regia Tony Mercer

di: The Imperial Ice Stars
Scene: Eamon d'Arcy, luci di: Harry Tabner, disegno luci originale di: Gavan Swift, Costumi: Albina Gabueva, Musiche: P.I. Tchaikovsky, arrangiamenti musicali di: Tim A. Duncan
Regia: Tony Mercer, Produzione: James Cundall & Tony Mercer
Interpreti: The Imperial Ice Stars: Vasili Andreev, Yulia Ashcheulova, Maksim Beliakov, Bogdan Berezenko, Elena Bogospasaeva, Anastasia Ignatyeva, Ruslana Iurchenko, Ekaterina Ivleva, Sergey Karev, Daria Kazyuchits, Volodymyr Khodakivskyy, Fiona Kirk, Anna Lopatochkina, Yahor Maistrou, Konstantin Medovikov, Artur Minchuk, Maria Mukhortova, Svetlana Nalimova, Iuliia Odintcova, Maria Orlova, Olga Orlova, Anton Parkhomenko, Andrey Penkin, Viktoriia Polzykina, Olena Pyatash, Jurijs Salmanovs, Alina Saprykina, Olga Sharutenko, Tatiana Smirnova, Danil Tataurov, Oleg Tazetdinov, Vadim Yarkov
Trieste, Politeama Rossetti 26 febbraio 2013

www.Sipario.it, 18 marzo 2013

Un classico della danza, che ha avuto una miriade di letture, proposto attraverso la poesia dei pattini. Uno show dal successo internazionale che appare il più possibile rispettoso della tradizione rappresentativa sulle punte eppur fresco di fluidità e di grazia. Reduce dal sold out londinese alla Royal Albert Hall, è giunto a Trieste "Swan Lake on Ice", creazione datata 2006 di Tony Mercer, direttore artistico e coreografo delle trenta Imperial Ice Stars. E l'accoglienza italiana è stata entusiastica, con spettatori increduli nel constatare la duttilità espressiva, la grazia e la perfezione artistica nei movimenti del pattinaggio che travalicano lo sport e la breve competizione per assurgere a linguaggio coreutico e teatrale a tuttotondo, capace di tradurre le emozioni della partitura dolcissima e patetica di Tchaikovsky (per altro qui a tratti adattata e riarrangiata in modo efficace da Tim A. Duncan). Ma la meraviglia e lo stupore sono suscitati anche dal back stage della performance, dove in 24 ore una squadra di tecnici con attrezzature sofisticate (ben 15 km di tubazioni refrigeranti e 2 enormi frigoriferi collocati fuori dal teatro) trasforma il vasto palcoscenico del Politeama Rossetti in una funzionale pista di ghiaccio con una superficie gelata di 7 cm che pesa 12 tonnellate.
Gli interpreti, un numero cospicuo di olimpionici e danzatori, si rivelano dei virtuosi sulle lame, dei fuoriclasse con una potenza atletica di alto livello coniugata ad una naturale urgenza comunicativa. Il risultato è una cifra coreografica di rara bellezza, tra tripli flip, doppi axel ed evoluzioni di stupefacente spettacolarità. Il tutto è contestualizzato enfaticamente in un mileu d'effetto che si avvale di fondali e favolosi costumi che richiamano lo stile russo del Bolshoj e si ispirano all'epoca dei Romanov. Regnano quindi lo sfarzo (con oltre 100 cambi) e la teatralità più fantasiosa, con un impianto scenico e illuminotecnico sontuoso, oltreché complessissimo.
Sul triangolo amoroso Siegfrid, Odette e Odile, giocato su sinuosità e seduzione, pesa una figura di Rothbart diabolicamente calcata, che per un tratto appare anche circondata dalle fiamme. La drammaticità è destinata a crescere tra scene notturne di amore e solitudine, con personaggi senza dubbio psicologizzati e la raffigurazione di creature alate fortemente volitive e per niente stucchevoli. Sensualissimo il Cigno nero, aggraziato ed etereo quello Bianco, sanno confondere tragicamente il giovane Principe che esprime al pubblico con estrema naturalezza i sussulti del suo animo lacerato.
Acrobatismo aereo, atleticità e romanticismo senza tempo si sposano insomma in un unicum assolutamente da vedere.

Elena Pousché

Ultima modifica il Lunedì, 01 Aprile 2013 15:16
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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