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SANTA MADERA - di e con Juan Ignacio Tula e Stefan Kinsman

"Santa Madera", di e con Juan Ignacio Tula e Stefan Kinsman "Santa Madera", di e con Juan Ignacio Tula e Stefan Kinsman

Creazione 2017
di e con Juan Ignacio Tula e Stefan Kinsman
sguardo esterno Mathurin Bolze e Séverine Chavrier
suono Gildas Céleste
luci Jeremie Cusenier
costumi Fabrice Ilia Leroy
in collaborazione con Dinamico Festival e Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto
Fonderia Aterballetto 29 settembre 2019

www.Sipario.it, 4 ottobre 2019

Santa Madera: in un cerchio di terra rossa due uomini volteggiano con una ruota Cyr con frenesia. Stefan Kinsman e Juan Ignacio Tula, membri della compagnia francese Compagnie MPTA di Mathurin Bolze, per un'ora, con un singolo strumento, tengono fissa sulle loro evoluzioni l'attenzione del pubblico. Inventata da Daniel Cyr del canadese Cirque Eloise alla fine del XX secolo, la ruota Cyr è una delle discipline del circo più spettacolari e pericolose. Formatisi presso le migliori scuole di circo della Francia, l'argentino Juan Ignacio Tula e lo svizzero cresciuto in Costa Rica Stefan Kinsman sono diventati due brillanti artisti delle ruote Cyr, che con la loro esperienza realizzano stupefacenti acrobazie. Con l'aiuto di Mathurin Bolze e Séverine Chavrier, è stata presentata una coreografia circense spettacolare, in cui il paesaggio sonoro fa da sfondo alle figure create. In Santa Madera all'interno di questo anello, i corpi umani si trasformano in trottole, spesso impressionanti, ma raramente espressive. Ora in posizione verticale, ora quasi al pavimento, la ruota accelera, cambia verso di rotazione: nei primi cinque minuti Tula spinge al massimo le sue evoluzioni. Kinsman e Tula giocano con quel pesante attrezzo, che sbattendo al suolo dimostra il suo peso e la sua pericolosità. Santa Madera, è un gioco di controllo. Quell'anello di terra al suolo è un confine rigoroso, un confine che gli artisti non possono attraversare. A volte i due uomini guidano la ruota come lottatori, a volte ci si siedono ed aspettano che si fermi. Mentre gira intorno a loro, il metallo sfiora le dita dei piedi, la precisione è impressionante. Quando Tula fa l'hula-hoop con esso, si solleva al suo ritmo e, per un momento, anche il pubblico si sente sospeso e trattiene il respiro. L'illuminazione di Jérémie Cusenier è coprotagonista in tutto. Permette ai due atleti di crogiolarsi in un duetto giocoso, o si oscura ed enfatizza il pericolo intrecciato all'abilità. Ma il titolo della performance, Santa Madera (bosco sacro), riporta con la mente a un rito radicato nelle tradizioni delle popolazioni indigene del Sud America, che, durante le feste popolari e le cerimonie spirituali, usano un bosco sacro per scacciare gli spiriti maligni e celebrare i fraterni legami che uniscono le loro comunità. Juan Ignacio Tula e Stefan Kinsman con questo spettacolo forse intendono esplorare una relazione formata da violenza, fratellanza e tolleranza, che si riflette in questi antichi rituali, che evocano l'invisibile, ma la metafora non pare riuscita. Rimane l'attenzione sulla ruota Cyr, sempre impressionante di per sé, per quello che è, e lo stupore per le acrobatiche evoluzioni dei due interpreti.

Giulia Clai

Ultima modifica il Venerdì, 04 Ottobre 2019 18:25

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