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PARSONS DANCE - coreografie David Parsons

"Parsons Dance", coreografie di David Parsons "Parsons Dance", coreografie di David Parsons

Coreografie di David Parsons
Danzano Sarah Braverman, Ian Spring, Elena D'Amario, Geena Pacareu, Omar Romàn De Jesùs, Eoghan Dillon, Zoey Anderson, Justus Whitfield
Tour italiano a cura di WEC World Entertainment Company
Trieste, Politeama Rossetti, 14 marzo 2017

www.Sipario.it, 18 marzo 2017

La danza nella sua essenza più aerea e dinamica ad incarnare la pienezza della vita, la bellezza del corpo in movimento. È la cifra dei Parsons Dance, la compagnia energica creata da David Parsons, icona dello stile post-moderno made in Usa, che ha fatto tappa - nella sua tournèe italiana - anche al Politeama Rossetti di Trieste. Otto ballerini internazionali, scelti per il loro grande fascino e la strabiliante atleticità, compongono una performance coinvolgente. Quasi come una vera forza della natura rubano gli occhi al pubblico e tessono con i loro gesti alati e, nel contempo, vigorosi un inno alle potenzialità atletiche ed espressive dell'essere umano.
Sei le coreografie proposte (tutte firmate Parsons), veloci l'una dopo l'altra senza interruzioni. Si rincorrono declinandosi su rutilanti ritmi e colori (suggestioni del light designer di Broadway Howell Binkley), cercano le febbricitanti emozioni dionisiache, ostentano il più sicuro virtuosismo.
Oltre ai numeri ormai "classici" dell'ensemble, l'incipit ci riserva una prima europea con "Finding center" (2015) che rimane nel cuore per le malìe narrative corali e per il trascolorare di sensazioni che riesce a trasmettere. Simmetrie rotanti, volteggi sinuosi, prese altissime si inseguono come sferzate ininterrotte di buonumore, cullate dalle musiche cinematografiche di Thomas Newman. E ancora una novità si rivela "Unexpected together" (2017) che ammicca alla tradizione urbana della street dance. Con suggestioni breaking e hip hop, questa creazione è sospesa tra improvvisazione e socializzazione, armonia e contrasto, mentre corpi disarticolati e spezzati nei movimenti, indossando un paio di sneakers, seguono irriverenti le percussioni che incalzano.
Applausi anche per il repertorio più noto dove brilla la misteriosa "Union" nel suo ritmo molto lento e ispirato che spinge le figure in scena, a due a due, a conoscersi lentamente e ad avvolgersi (costumi originali firmati da Donna Karan), ma pure l'ironica coreografia per sole mani su fondo nero "Hand Dance", e l'euforica, esaltante e articolata "In The End".
Riserva una sorpresa invece "Caught", numero divenuto leggendario, per l'occasione affidato ad una ballerina. L'italiana Elena D'Amario (star di Amici di qualche anno fa) offre un'interpretazione efficace del leggendario assolo che, attraverso un disegno originale di luci stroboscopiche, esalta e fa vedere solo il performer mentre salta parimenti ad un essere notturno volante.
Tripudio finale per i giovani artisti.

Elena Pousché

Ultima modifica il Domenica, 04 Giugno 2017 23:06

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