di Rosaria DI Maro e Adriano Bolognino
coreografia Adriano Bolognino
Compagnia Opus Ballet – direzione artistica Rosanna Brocanello
con Giuliana Bonaffini, Rosaria Di Maro, Ginevra Gioli, Ines Giorgiutti, Sara Schiavo, Gaia Mondini, Giulia Orlando, Margherita Petrosino, Cristina Roggerini, Rebeca Zucchegni
direzione artistica Rosanna Brocanello
assistente alle coreografie Rosaria Di Maro
scenografo Loris Giancola
costumi Santi Rinciari
luce e spazio Gianni Staropoli
musiche originali Giuseppe Villarosa
maitre de ballet Giuseppina Santagati
project manager e distribuzione Laura Montagna
organizzazione Agnese Benotti
consulenza artistica Laura Pulin
distribuzione e organizzazione Silvia Nistri
produzione CBB Compagnia Opus Ballet
in coproduzione con Teatro Stabile del Veneto, Teatro Comunale di Vicenza
Vicenza, teatro Comunale – Festival Danza in Rete 2025
A cent’anni dalla morte di Eleonora Duse, l’attrice Divina per eccellenza, il coreografo Adriano Bolognino gli rende giusto omaggio con questa coreografia, nello spettacolo ideato assieme a Rosaria Di Maro, La Duse – Nessuna opera, per il Festival Danza in Rete, di Vicenza, del quale è Artista in Rete per un triennio. Uno spettacolo-ricorrenza creato per la Compagnia Opus Ballet, il terzo esattamente, rappresentativo e mirato in un omaggio all’ opera della grande attrice, che diventa nessuna in quanto, paradossalmente, tutte, sul senso artistico che la stessa Duse ha dato alla sua vita. E’ una performance di danza che risulta agli occhi a dir poco trionfale, che è stato insignito lo scorso anno del Premio Danza & Danza per la categoria Produzione Italiana Mid Scale – in nome di Silvia Poletti. Un enorme lampadario è sulla parte sinistra della scena, adagiato e il grande salone in cui sta è rigoroso, da fine Impero mittleuropeo. Duse è allora, nel pieno della sua fama, sinonimo di bellezza nell’arte, spregiudicatezza, una nuova visione artistica che saprà lasciare il segno, una svolta. Forti caratteristiche anche emotive che in questo balletto, mosso dal testo di Mirella Schino, Eleonora Duse – Storie e immagini di una rivoluzione teatrale diventa di un rigore estremo proprio nel segno della grande attrice, un balletto che fa giungere emozioni, bolle di un tempo passato eppur così presente, indicativo, sempre attuale. E’ una danza che nel classico converge nel destino Dusiano, eppure Bolognino ancora una volta la fa sua completamente, opera nel mondo della grande attrice così sfrontato e nuovo per la sua epoca, e nel suo stesso mondo di danza contemporanea, coreografia applicata all’anima. Che è quello di uno spirito innovativo, di una figura impegnativa ed esaltante, una Divina pura, con tutta la sua personalità che le nove ballerine in scena evocano, per leggiadria ed emozione, per carisma e temperamento, portamento intellettuale e professionale. La Duse, eccola, è qui, è in queste nove danzatrici e nei loro movimenti, nella tecnica messa in mostra, nella coscienza del personaggio. Ed è nella leggiadria, decisa, stupendamente tecnica di Rosaria Di Maro, sempre bravissima a creare, a fare, con una professionalità d’altri tempi che ben si colma con quella di Bolognino, Che da tempo è ormai ex promessa della danza perché è ora certezza, eleganza, impatto. Il coreografo napoletano è già nell’Olimpo dei grandi e ogni sua nuova produzione, ogni suo balletto è pregiato. Duse è ispirazione, dunque, e nuovo traguardo per lui, un nuovo tassello in un percorso integerrimo. Bolognino si addentra nel mondo di Eeleonora Duse, della sua opera – nessuna opera con enorme rispetto e con passo felpato, eppure la sua è una descrizione dello stesso vigorosa, di grande seduzione, con un concept iniziale a quattro mani, dello stesso bolognino e di Rosaria Di Maro, un lavoro meticoloso e di ricerca sul grande personaggio che l’attrice è stata. Le due coreografie oltre a essere rappresentative e ammalianti confluiscono in quel rigore teatrale che era di Duse e rimarrà, e nella danza contemporanea è di Bolognino – Di Maro, così straordinariamente legati e in ogni occasione dirompenti, qui avvolti dalle meravigliose sonorità di Giuseppe Villarosa. E di grande fascino, un omaggio all’Artista e alle donne, dalla consapevolezza alla luce estasiante. Da donna, lei, a donne, quelle interpretate ma ancor di più sentite, liberate dai personaggi, un’esplosione di rivincita, di modernità. Bolognino e Di Maro in questo senso già all’origine del lavoro entrano di prepotenza in questo mood, rendono ancor di più la Duse paladina femminile e anticipatoria, rendendo omaggio alla sua grandezza. Grande il successo, ed è giusto citare tutte le altre danzatrici: Giuliana Bonaffini, Ginevra Gioli, Ines Giorgiutti, Sara Schiavo, Gaia Mondini, Giulia Orlando, Margherita Petrosino, Cristina Roggerini, Rebeca Zucchegni. Francesco Bettin