Balletto in quattro atti
Musica di Pyotr Ilyich Tchaikovsky
Coreografia di Derek Deane da Marius Petipa e Lev Ivanov
Coreografia aggiuntiva: Frederick Ashton
Scene e costumi: Peter Farmer. Luci: Howard Harrison
Con: Iana Salenko, Francesco Gabriele Frola, Fabian Reimar,
gli artisti dell’English National Ballet, gli allievi dell’English National Ballet School, della Tring Park School for the Performing Arts
English National Ballet Philharmonic. Direttore: Alexander Ingram
LONDRA, London Coliseum, dal 12 al 22 gennaio 2023
Derek Deane e il suo Lago
Da oltre vent’anni è uno dei tasselli cardinali del repertorio dell’English National Ballet. La versione del Lago dei cigni firmata da Derek Deane, dapprima nell’edizione in-the-round e successivamente come proscenium production, è infatti un fiore all’occhiello per la compagnia d’oltremanica; un’edizione che, com’è noto, giova di alcuni inserti coreografici di Frederick Ashton, le scene e i costumi di Peter Farmer. Ripreso l’ultima volta nel mese di gennaio al London Coliseum lo spettacolo seguita a mostrare una tenuta di rilievo dal momento che sia drammaturgicamente che coreograficamente palesa linearità, armonia e uniformità; dopotutto, come dichiara il coreografo nell’intervista pubblicata nel programma di sala, uno dei segreti per l’ottima riuscita di questo titolo “non riguarda necessariamente i singoli passi ma si tratta anche di capire quanto si possa essere convincenti nel personaggio che si sta interpretando” tentando di “tenere tutto insieme - prosegue Derek Deane - al fine di comprenderlo musicalmente, coreograficamente e narrativamente”.
In una delle recite pomeridiane ad interpretare l'iconico doppio ruolo era la guest artist Iana Salenko: una danzatrice di prim’ordine che consegna il ruolo di Odette con port de bras eleganti e delicati e mai debordanti, fine ed espressiva la sua interpretazione che non di rado sembra ricordare le immagini delle acclamate ballerine dell’Ottocento; la sua Odile giova, di converso, di linee nette e determinate, nulla manca ai virtuosismi della coda. Al suo fianco il lead principal della compagnia Francesco Gabriele Frola: il suo è un Principe Sigfrido che ricorderemo per tempra, risolutezza, disinvoltura e quella virile eleganza che in ogni momento gli consente di modulare con sicurezza mestizia e sogno. Tecnicamente da menzionare gli equilibri e i giri che mai conoscono sbavature, il lirismo raggiunto con la sua Odette nel grand adage del secondo atto è sempre proporzionato e in costante equilibrio, la sua variazione del terzo atto giova di salti poderosi, chiusure in quinta da manuale.
Il pas de trois del primo atto qui affidato a Precious Adams, Emily Suzuki ed Erik Woolhouse conferma il giudizio globalmente positivo sulla performance, anche in questo caso, infatti, appaiono uniformi gli esiti tecnici delle variazioni e della coda. Per gli atti bianchi validi i sincronismi dei ventiquattro cigni; degne di nota anche le virtuosistiche batterie della danza napoletana di Katja Khaniukova e Victor Prigent.
Un lavoro, quello di Deane, che condivide la scelta di optare per una struttura coreografica dinamica e priva di eccessi supportata, vieppiù, da un impianto scenico efficace e adeguato per ogni segmento della nota storyline. Una compagnia che continueremo a seguire nelle prossime stagioni segnate dalla nuova direzione artistica di Aaron S. Watkin.
Vito Lentini