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Tornano a brillare le comete sulle punte di “Les étoiles” in scena a Roma

Tutto il firmamento della danza su un palcoscenico.
“Les Étoiles-Il cosmo in danza”, giunto alla dodicesima edizione, si è confermato un appuntamento atteso e imperdibile che anche quest’anno ha entusiasmato ogni singolo spettatore. In scena, nell’Auditorium del Parco della Musica di Roma, per due giorni il 27 e 28 gennaio, tutte le stelle del mondo del balletto internazionale che hanno riunito appassionati, giovani promesse della danza, allievi, coreografi e i protagonisti del balletto e dello spettacolo.
Lo straordinario Gala di danza, ideato dal ballerino e produttore Daniele Cipriani,  raccoglie ballerini che portano alto il valore dell’arte coreutica in tutto il mondo riuscendo a celebrarla in maniera sublime e ammaliando ogni anima.
Quest’anno li privilegio di vedere “fluttuare” come étoile a sorpresa Alejandro Virelles primo ballerino dello Staatballet di Berlino, già ballerino nazionale di Cuba dotato di una sensualità plastica e di una tecnica di levatura ai limiti della perfezione. E un ritorno apprezzato sulle scene italiane anche quello di Sergio Bernal (in scena con l’assolo “Il cigno” e “Obertura”) giovane danzatore madrileno considerato il più importante e famoso ballerino spagnolo del momento che ha sputo fondere la passione per il flamenco con l’eleganza e la tecnica della danza classica.
Il ricco programma è stato un caleidoscopio delle interpretazioni più celebri del repertorio tradizionale e di quello contemporaneo: dai pas de deux de “La bella addormentata” di Marius Petipa con AnnaRose O’ Sullivan e Marcelino Sambè (Royal Ballet di Londra) a quello de “Il lago dei Cigni” di Lev Ivanov con Marianela Nuñez e William Bracewell  (Royal Ballett di Londra) a “Don Chisciotte” di Marius Petipa  con Valentina Colasante e Paul Marque dell’Opéra national di Parigi. E ancora le coreografie su brani contemporanei “Spring and Fall” con le étoiles Alessandro Frola e Madoka Sugai  della Hamburg Ballet e “Acque di Primavera” con Maia Makhateli e Giorgi Potskhishvili (Het nationale ballet di Amsterdam).
Polina Semionova ha incantato tutti nell’interpretazione di “Cinque” su coreografia di Bigonzetti: un carismatico quanto struggente e sinuoso cigno nero che ha letteralmente rapito il pubblico durante i suoi affascinanti virtuosismi.
Debutto assoluto italiano per due coreografie: il passo a due delle étoiles Matteo Miccini insieme a Timothy van Poucke “Two and only” accompagnati dalla musica e dalla voce dal vivo di Michael J. Benjamin su coreografia di  Wubkje Kuindersma  e “Voices” con Polina Semionova e Alejandro Virelles, l’étoile a sorpresa.
“La danza ha una missione ben precisa: parlare, nel silenzio del gesto, all’intelligenza del cuore il cui desiderio per la bellezza non è che un anelito per un mondo migliore” ha commentato il direttore artistico Daniele Cipriani, che ogni anno contribuisce ad arricchire il programma di questa vera e propria maratona di virtuosismi in volo.
“Il concentrato di bellezza di Les Étoiles implicitamente inneggia a questa bellezza più alta, prepara il terreno perché possa nascere una società dove gli orrori e i soprusi del passato non si ripetino. Un’ ideale fratellanza, a prescindere da nazionalità, credenze, o stile di vita.”
Proprio perché non c’è colore o tricolore che separa gli astri dell’arte tersicorea.

Maria Fasano