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LOVETRAIN2020 – coreografia Emanuel Gat

"Lovetrain2020", coreografia Emanuel Gat. Foto Julia Gat "Lovetrain2020", coreografia Emanuel Gat. Foto Julia Gat

coreografia e luci Emanuel Gat
creato con e interpretato da Eglantine Bart, Thomas Bradley, Robert Bridger, Gilad Jerusalmy, Péter Juhász, Michael Loehr,
Emma Mouton, Eddie Oroyan, Rindra Rasoaveloson, Ichiro Sugae, Karolina Szymura,
Milena Twiehaus o Ashley Wrigh, Sara Wilhelmsson, Jin Young Won
musiche Tears for Fears
costumi Thomas Bradley
Emanuel Gat Dance
coproduzione Festival Montpellier Danse 2020, Chaillot – Theatre national de la Danse, Sadler’s Wells London, Arsenal Cite musicale – Metz, Theater Freiburg,
Torino, Fonderie Limone – Sala Grande 23 settembre 2022

www.Sipario.it, 29 settembre

Emanuel Gat è un coreografo a cui piace mettere in scena la vita comune generalmente in uno spazio dinamico che trova il consenso del pubblico. Con la creazione LOVETRAIN2020 il coreografo innova e sorprende: nello sperimentare il genere della commedia musicale, lo rivitalizza incrociando una danza gioiosa con l'universo pop degli anni '80 e sontuosi costumi barocchi, creando uno spettacolo generoso e giubilante, un'ode coreografica al suono e all'atmosfera opulenta degli anni '80. Dopo aver esplorato composizioni di Boulez, Bach, Nina Simone, per questa coreografia si è rivolto alla musica di uno dei più iconici gruppi della new wave inglese degli anni '80, i Tears for Fears, con una carrellata quasi completa dei loro maggiori successi, come Mad world, Shout, Everybody Wants to Rule The World, Change, Sowing The Seeds Of Love.
Sul palco solo loro, i quattordici allegri interpreti, interamente dedicati alla gioia del ballo, e i loro sfarzosi, fantasiosi e spumeggianti costumi. Lo spazio prende vita e si fonde in una danza carica di contrappunti e infiniti intrecci, dove movimento e suono interagiscono e offrono composizioni ora complesse, ora delicate, ora ammalianti. Questa coreografia fonde dettagli gestuali con movimenti ampi in un eccentrico dialogo fisico con la musica, a volte in contrasto col ritmo, a volte in accordo con esso, ma sempre in una celebrazione del corpo. Così i corpi intrappolati nella nebbia artificiale seguono corse frenetiche o citazioni urbane e hip-hop. Movimento e suono interagiscono in questa opera da una angolazione nuova per l’artista israeliano e rivelano i momenti ovvi in cui le persone si incontrano per poi allontanarsi, nel fluido gioco chiamato vita.
La musica energica va in crescendo e con lei il ritmo dei passi a due o dei quartetti, ma Emanuel Gat non cerca mai di illustrare la musica. La scrittura coreografica, raffinata e complessa ma anche generosa ed accattivante, risulta esaltata dallo splendore dei costumi. Thomas Bradley, ballerino della compagnia, ha dichiarato di averli progettati come un'ode all'eleganza, al volume e alla forma. Sono pezzi unici e colorati che trascendono la fisicità dei corpi e li trasformano in sculture in movimento, fantastici costumi che rimandano al glamour da settimana della moda in una grande città colorata e all’atmosfera in cui era possibile credere nel futuro. Lovetrain2020, di cui lo stesso coreografo firma l’illuminazione, è un barocco e sgargiante inno alla vita.

Giulia Clai

Ultima modifica il Giovedì, 08 Dicembre 2022 16:48

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