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GYPSY - regia Stefano Genovese

Gypsy Gypsy Regia Stefano Genovese

Di: scritto da Arthur Laurents
Musiche di Jule Styne, Liriche di Stephen Sondheim
Scene: Matteo Piedi, Luci: Valerio Tiberi, Costumi: Matteo Piedi, Musiche: Jule Styne
Regia: Stefano Genovese
Aiuto regia: Diego Savastano, Coreografie: Stefano Bontempi
Produzione: M.A.S Music Arts & Show e Poltronissima
Interpreti: Loretta Goggi, Sergio Leone, Gisella Szaniszlò, Eleonora Tata, Mario Pietramala, Diego Savastano, Matteo Tugnoli, Danilo Picciallo, Marco De Gaudio, Tiziano Edini, Barbara Corradini, Stefano Bontempi, Giada Lorusso, Lorena Martini, Vanessa Innocenti, Valentina Arena, Viola Anzilotti, Michele Terralavoro, Salvatore Marchione e Nico Buratta.
Politeama Rossetti, Trieste 23 aprile 2013

www.Sipario.it, 18 maggio 2013
La popolarissima Loretta Goggi, artista versatile che ama ancora mettersi in gioco, ci regala una prova tutta d'attrice in "Gypsy", musical scritto da Jule Styne (musiche) e Arthur Laurents (libretto), con le liriche di Stephen Sondheim. Lo spettacolo debuttò per la prima volta a Broadway nel 1959 con la regia di Jerome Robbins (lo stesso di West Side Story) e da allora vanta una serie di riprese di successo grazie alle memorabili interpretazioni del ruolo di Rose affidate a primedonne del calibro di Ethel Merman ed Angela Lansbury, a teatro, e di Rosalind Russel e Bette Milder, al cinema. La controversa e volitiva stage mother è ora ritratta per la prima volta sui palcoscenici italiani con una perfomance di alto livello da una diva eclettica dalla lunga carriera e dalle doti canore e attorali sempre smaglianti. Restituire con vigore quel tipo di madre che sceglie a tutti i costi per le proprie figlie un futuro nello mondo patinato dello show business per cancellare le proprie frustrazioni non è certo impresa scontata, "il più difficile ruolo femminile che il musical americano possa offrire", secondo i critici d'oltreoceano. Ma la Goggi ci riesce impreziosendo la messinscena (firmata da Antonio Genovese), nel complesso piatta per scelte registiche e non sempre funzionale a riprodurre il lungo ed intenso intreccio, tratto da una storia vera. Come un ariete va avanti senza esitazioni e scrupoli nel suo proposito di affermare tra le star teatrali le due figlie June (Eleonora Tata) e Louise (Gisella Szaniszlo) con l'aiuto dell'impresario-amante Herbie (Sergio Leone) e sfondare così i muri dell'anonimato e della quotidianità più grigia, nella cornice di un'America degli anni '20 - '30 travolta dalla crisi e cullata da un colonna sonora gradevole (Some people, Rose's turn).
La scenografia (di Matteo Piedi) ritrae lo squallido dietro le quinte di teatri da quattro soldi, la vita passata tra le stanze di anonimi alberghi, interni monotoni e tristi che aspettano di essere cancellati dalla fama che sembra non arrivare mai. Ma, accompagnata da una débacle sul piano affettivo e sentimentale, la catarsi tanto aspettata nel finale giungerà, con Louise che diventa l'astro nascente del burlesque, ovvero l'ingenua e maliziosa spogliarellista conosciuta col nome di Gypsy Rose Lee.

Elena Pousché

 

Ultima modifica il Martedì, 21 Maggio 2013 00:01
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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