giovedì, 28 marzo, 2024
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DOUBLE SIDE - coreografie Norge Cedeño Raffo e Danièle Desnoyers

FND Aterballetto in "Stabat Mater", coreografia Norge Cedeño Raffo FND Aterballetto in "Stabat Mater", coreografia Norge Cedeño Raffo

STABAT MATER (creazione per 3 danzatori, 3 musicisti, 3 cantanti)
coreografia Norge Cedeño Raffo
set e luci Fabiana Piccioli
musica Stabat Mater di Arvo Pärt
costumi Norge Cedeño Raffo e Fabiana Piccioli
assistente alla coreografia Thais Suàrez Fernàndez
co-progettazione e co-produzione Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto e Fondazione Arturo Toscanini coproduzione Festspiele Ludwigshafen, Festival Aperto / Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
danzatori Compagnia Aterballetto
Quartetto Motus per La Toscanini: Giulia Soli violino, Agnese Rava violino, Dario Carrera viola, Margherita Curti violoncello
soprano Theodora Io Koutsothodoru
controtenore Niccolò Balducci
tenore Kim Bowoo
preparazione musicale Antonio De Lorenzi

WITH DROOPING WINGS (creazione per 8 danzatori, 4 archi)
coreografia Danièle Desnoyers
musica An English Suite di Federico Gon da Henry Purcell
set e luci Fabiana Piccioli
costumi Danièle Desnoyers
con il sostegno di Conseil des arts et des lettres du Québec
Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto
Teatro Municipale Valli, Reggio Emilia 23 ottobre 2022

www.Sipario.it, 28 ottobre 2022

La compagnia di danza Aterballetto, promossa a Centro Coreografico Nazionale (CCN) italiano, è un punto di riferimento, un luogo di sperimentazione e innovazione per l’arte coreutica contemporanea nazionale. Diretta da Gigi Cristoforetti il CCN raggruppa coreografi internazionali, sperimenta contaminazioni con le innovazioni tecnologiche, la realtà virtuale e dialoga con il mondo dell’arte, della fotografia e della musica in modo nuovo. In questo panorama è stato concepito Double Side, un nuovo incontro con la musica, che qui dialoga col movimento, unendosi ad esso in una sola cosa, due facce della stessa medaglia. Double Side ha portato in scena quindici interpreti: otto ballerini, il quartetto d’archi Motus, selezionato dall’orchestra Toscanini di Parma, e tre cantanti. Questa performance in due atti pone l’attenzione a estetiche diverse e interseca la musica contemporanea e barocca con la danza contemporanea dei due coreografi Danièle Desnoyers e Norge Cedeño Raffo, l’una canadese e l’altro cubano, ancora poco conosciuti in Italia.
Norge Cedeño Raffo, solista nella compagnia Danza Contemporánea de Cuba, è l’autore della coreografia Stabat Mater, per tre danzatori, tre musicisti e tre cantanti che si dividono lo spazio scenico, sulla musica dell’omonimo brano di Arvo Pärt, un’opera d’addio piena di controllato, tragico pathos. I tre musicisti sono in un angolo della scena mentre i tre cantanti si muovono e interagiscono con la danza. La partitura del compositore estone è commovente e ieratica. I tre danzatori (un ballerino e due ballerine) si muovono in una scena spettrale e sembrano lottare per la loro salvezza contro bande di gomma che incombono dall’alto e abbracciano i loro corpi, e a tratti sembrano imprigionarli. La danza è espressiva e richiama alla mente diverse pietà che si disgregano, e con cadute, prese ed elevazioni, movimenti liberi e puri, si ricompongono in altre e altre combinazioni, sottolineando senza mai eccedere, le note dolorose dell’addio di una madre al figlio, un addio che non vuole arrivare a concludersi. Grande merito ai danzatori che si muovono secondo un linguaggio che fonde gesti e stili, un vocabolario classico e una qualità di movimento raffinata. Il danzatore si abbandona come in una pietà fra le braccia delle due ballerine, come fossero due Marie. I costumi sono scuri. Le luci illuminano con una luce fioca solo parti del palcoscenico e creano un’atmosfera mistica che la danza riempie di suggestione.
Lo stile della seconda coreografia di questo dittico, With Drooping Wings, della coreografa e pedagoga canadese Danièle Desnoyers, attiva dal 1989, è più gioioso, leggero e fluido. La sua creazione per otto danzatori e quattro archi è basata sulla suite An English Suite del compositore italiano Federico Gon, specialista in musica barocca. Questa suite è stata concepita a partire da musiche di Henry Purcell, decomposte e poi ricomposte. Anche in questo caso musicisti e danzatori in scena si dividono lo spazio, delimitato su un lato da una rete di elastici bianchi che isolano un’area triangolare. Gli otto danzatori entrano gradualmente sulla scena e scandiscono all’unisono il ritmo coi talloni e la danza prende vita. Poi si separano e si creano altre formazioni, ecco quattro coppie che poi si trasformano in una corsa circolare per tutta la scena. Altrettanto intensa questa seconda coreografia tesse un dialogo costante tra corpo e musica con gioia, sottolineata dai costumi colorati dei danzatori che si stagliano sul palco bianco. C’è luce e un sentimento di gioiosa vitalità, ispirato soprattutto dalla musica, supporta i danzatori.
Questi due momenti sono una transizione tra oscurità e luce, in cui il lavoro della light designer Fabiana Piccioli ha tracciato un filo conduttore. Lo Stabat Mater, più intimo e lirico, indaga il distacco e il sentimento di perdita che ne segue, c’è un’evidente ricerca del contatto tra terra e aldilà, è più cupo. With Drooping Wings fa pensare più alla rinascita, vi è maggior astrazione ed è più solare. In entrambi il forte simbolismo è stato reso con un’interpretazione avvincente.

Giulia Clai

Ultima modifica il Sabato, 29 Ottobre 2022 07:49

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