Nell'incontro fra una vita stentata e una lussuosa, fra un'onesta ipocrisia e un'ipocrita onestà, viene delineata la figura di Nicolaj Ivanov, lacerato dai sensi di colpa e dalla sua malvagità non compresa dalle due donne della sua vita: la moglie e la figlia del fratello. Ormai da tempo ha perso l'entusiasmo giovanile per la vita e l'amore promesso alla moglie, che dopo disumani sacrifici finisce la sua vita malata di tisi e distrutta dalla promessa coniugale non mantenuta. Canzonato da un operaio della sua piccola azienda agricola e difeso dalla giovane Saša, ambisce al ritorno all'ottimista serenità dei vent'anni, ma quando gli si presenta l'occasione di raggiungerla, grazie al matrimonio con la ragazza, la rifiuta, consapevole che le accuse mossegli dal medico della moglie, il dottor L'vov, sono vere. Saša, che lo vuole amare per poterlo salvare, si oppone. Ma ormai Ivanov ha deciso e, nell'intenso fischio di un mal di testa assassino, prende una pistola e si spara. I presenti esprimono il loro dolore in una slow motion che chiude una vita vissuta troppo di fretta. I sottofondi naturali e musicali accompagnano l'opera in tutto il suo corso, suggestionando ancor di più lo spettatore, a partire dal cantare dei grilli fino al silenzio della morte.
IVANOV: COLPI DI SCENA FRA LACRIME E RISATE
IVANOV: COLPI DI SCENA FRA LACRIME E RISATE
Arianna Fecit, 4F Liceo D'Oria
In scena al teatro della Corte di Genova fino al 1 novembre, Ivanov è una tragicommedia che fa ridere e piangere in un susseguirsi di colpi di scena e di risvolti, anche mentali, continui, fino all'atto finale.
La Redazione
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