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(CINEMA) - "Captain Marvel" di Anna Boden, Ryan Fleck. Uffa! Come è seria l'eroina

"Captain Marvel" di Anna Boden, Ryan Fleck "Captain Marvel" di Anna Boden, Ryan Fleck

Captain Marvel
di Anna Boden, Ryan Fleck
Con Brie Larson, Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn, 
Djimon Hounsou, Lee Pace
USA 2019

Uffa! Come è seria l'eroina

Anno terrestre 1995; ad Hala, la capitale del pianeta dei Kree, Vers (Larson), soldatessa della Starforce dotata di superpoteri, è duramente allenata dal comandante Yon-Rogg (Jude Law); i Kree sono governati dalla Suprema Intelligenza ,un'entità incorporea nella quale ognuno proietta il proprio ideale, e lei vi vede una donna (Annette Bening) alla quale non sa dare un'identità, poiché ha perso la memoria e - salvo sprazzi di ricordi (in particolare di un incidente aereo) – ha consapevolezza solo degli ultimi 5 anni di addestramento militare. Dopo un incontro con la Suprema Intelligenza, che le ricorda che i poteri le sono stati dati per difendere i Kree, lei parte, con Yon-Rogg, Korath (Honsou) e Minn-Erva (Gemma Chan), per una missione contro gli Skrull - i nemici dei Kree in grado di mutarsi in chiunque altro – e viene catturata e sottoposta ad un interrogatorio/ lavaggio del cervello, nel quale Talos (Mendelsohn) cerca di scoprire dove sia nascosto un motore a velocità della luce, che ha a che vedere con il suo passato. Vers riesce a liberarsi e, dopo un duro scontro con le guardie Skrull, precipita sul pianeta nel quale dovrebbe essere il motore: la Terra. La caduta rovinosa e il suo strano abbigliamento fanno intervenire Nick Fury (Jackson), ufficiale dello SHIELD, accompagnato dal suo braccio destro Phil Coulson (Clark Gregg), che non crede al suo allarme su di una prossima invasione aliena, salvo ricredersi quando la vede combattere in metropolitana con una feroce vecchietta/Skrull (Marylin Brett). La accompagna allora alla base militare Pegasus, per cercare informazioni sul motore e qui Vers scopre di essere stata una pilota dell'aviazione americana e di aver collaborato con la dottoressa Wendy Larson (l'immagine che lei attribuiva alla Suprema Intelligenza) e con la sua amica d'infanzia Maria Rambeau (Lashana Lynch). Le loro ricerche – nella quali scoprono che la dottoressa è morta in un incidente aereo - sono interrotte da Talos, che ha preso le sembianze (Mendelsohn) del capo di Fury. Aiutati da Coulson, riescono a fuggire, impadronendosi di un piccolo jet; nella fuga Fury porta con se il gatto Goose appartenuto alla Larson, che sembra essersi particolarmente attaccato a lui. Arrivano da Maria che ora vive isolata con la figlia Monica (Akira Akbar) e che, superato lo shock di vederla viva, le rivela che il suo nome è Carol Danvers e che tutti la credevano morta nell'incidente che aveva ucciso la Lawson. Poco dopo arriva Talos, che dopo una brava lotta, dice loro di non avere intenzioni bellicose ma di voler solo cercare una casa sicura per la propria famiglia e per i superstiti Skrull tiranneggiati dai Kree; a supporto del racconto tira fuori una scatola nera che aveva preso mentre era nelle spoglie del capo dello SHIELD. Sappiamo così che la Lawson – il cui vero nome era Mar-Vell - era una scienziata militare Kree, che aveva disertato dopo aver capito le intenzioni imperialistiche dei Kree, che, durante il volo di prova dell'aereo con il motore più veloce della luce pilotato da Carol, Yon-Rogg, che l'aveva abbattuto, l'aveva uccisa e che Carol, per non far cadere nelle sue mani il potente meccanismo lo aveva fatto esplodere, acquisendo nel contraccolpo i suoi poteri; mentre era svenuta, Yon-Rogg le aveva cancellato la memoria e aveva deciso di darle una identità Kree e di addestrarla come arma al servizio dell'espansionismo Kree. Ora Carol, Talos, Maria e Fury – con l'inseparabile gatto Goose vanno nel laboratorio spaziale di Mar-Vell/Lawson a prendere il Tesseract (il potente nucleo dal quale era nato il motore); qui trovano alcuni Skrull nascosti – tra i quali la mogie e i figli di Talos – e vengono raggiunti dai Kree. Nell scontro, Fury e Maria – dopo che Goose (che è in realtà un potente alieno) ha inghiottito il Tesseract – portano in salvo gli Skrull, mentre Carol viene catturata ma – dopo un drammatico confronto con la Suprema Intelligenza – capisce che i Kree le hanno inserito nella nuca un meccanismo che consente loro di controllare i suoi superpoteri; se lo strappa e vola sulla Terra. Qui – dopo aver sconfitto il potentissimo Ronan l'Accusatore (Pace) e rispedito Yon-Rogg ad Hala; decide – su consiglio di Fury che porta con se Goose con il Tesseract, nonostante il gatto gli abbia cavato inavvertitamente un occhio – di continuare a vegliare sulla pace con il nome di Capitan Marvel (in ricordo della scienziata). Fury - che ha avuto da Carol un cercapersone spaziale per contattarla ovunque lei sia - è divenuto capo dello SHIELD e avvia il progetto Avengers. Nei titoli di coda, Steve Rogers (Chris Evans), Natasha Romanoff (Scarlett Johansson), Bruce Banner (Mark Ruffalo) e James Rhodes (Don Cheadle), gli Avengers superstiti dopo le vicende di Avengers:Infinity War, si domandano a chi Nick abbia inviato un messaggio prima di scomparire.
Captain Marvel è il ventunesimo film della saga Disney/Marvel e (così come aveva già intuito il geniale Stan Lee nel 1967) gioca la carta della supereroina con un occhio ad un audience femminile in qualche modo post-femminista. Il film, va detto, non è dei più memorabili del ciclo: i registi e sceneggiatori Anna Boden e Ryan Fleck, marito e moglie, non riescono a trovare l'equilibrio tra epica ed ironia che è la chiave della originalità della Marvel. Lo si era già visto in Black Panther rivolto ad un pubblico afro-americano: è come se il cambio di etnia o di genere del protagonista costringesse ad una particolare seriosità. Era forse così negli anni '60 quando la Marvel sperimentava coraggiosamente nuove strade di marketing ma oggi abbiamo mille esempi di sarcastica auto-ironia di autori e commedianti di ogni genere ed etnia. Tant'è: ci dobbiamo accontentare dei siparietti comici di Samuel Jackson con parrucca e ringiovanito dagli effetti speciali. Siamo lontani dagli ottimi momenti di cinema rappresentati dal tempestoso The Avengers di Joss Whedon e dallo scespiriano Thor di Kenneth Branagh ma comunque, in una settimana che vede l'uscita in pompa magna di film di Signorine Snob e politicanti in parziale disarmo, Captain America è cinema vero e la trovata della produzione di concludere ogni film con un richiamo al prossimo evento della saga rimane geniale.

Antonio Ferraro

Ultima modifica il Domenica, 10 Marzo 2019 22:23

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