giovedì, 28 marzo, 2024
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"Comme un souvenir (revoir Paris)" di Micha van Hoecke all'Arena Vittorio Emanuele di Portorosa (Furnari-Messina).- di Gigi Giacobbe

"Comme un souvenir (revoir Paris)" di Micha van Hoecke. Foto Elisabetta Saija "Comme un souvenir (revoir Paris)" di Micha van Hoecke. Foto Elisabetta Saija

A differenza di Tadeusz Kantor che prima di morire una quindicina d'anni fa scrisse uno dei suoi ultimi spettacoli titolato Qui non ci torno più riferito alla sua città natale Wielopole in Polonia, Micha van Hoecke originario di Bruxelles ma che ha vissuto e lavorato a Parigi accanto a coreografi del calibro di Roland Petit e Maurice Bejart non solo c'è ritornato tante volte ma ha titolato adesso il suo più recente spettacolo Comme un souvenir (revoir Paris) che ha debuttato alcuni mesi fa al Teatro di Messina e adesso viene riproposto nella mega-Arena Vittorio Emanuele di tre mila posti di Furnari, un paesino sul Mar Tirreno ad una sessantina di chilometri distante da Messina. Un modo per rivangare con la mente e col cuore ricordi e souvenir della Ville Lumiere quando vi lavorava come attore o ballerino, creando coreografie da antologia, perseguendo una forma di teatro totale in cui la danza si sposa con la musica e il canto, con le arti visive e recitative. Elementi messi in luce già all'inizio con quegli ingrandimenti fotografici accarezzati all'inizio dalla danzatrice Rosa Merlino con impermeabile beige che sinuosamente si muoveva al ritmo delle note dolorose del 1° dei sette Gnossiennes di Satie suonate al piano da Giovanni Renzo, poi pure nei panni insoliti di attore-figurante. Ingrandimenti che schermavano la scena di Mariella Bellantone (mentre i costumi erano opera della sartoria del Teatro Vittorio Emanuele sotto la guida di Marella Ferrera e Cinzia Preitano), composta quasi astrattamente da un ponte e da una piattaforma, da tavolinetti rotondi con relative sedie e che ritraevano alcuni luoghi simbolo di Parigi, come la scalinata di Montmartre o il Café de Flore. Uno spettacolo gradito dal numeroso pubblico plaudente a più riprese, una sorta di plongée, un tuffo nel passato parigino di Micha van Hoecke, diciamo dagli anni'60 ai '90, visto attraverso una serie di canzoni dei più significativi cantanti e chansonniers dell'epoca, come Yves Montand, Charles Aznavour, Edith Piaf, Charles Trenet, Gilbert Becaud, stranamente mancava Juliette Greco ma c'era il formidabile trio composto da Jacques Brel, Georges Brassens, Leo Ferré, con la ciliegina d'una poesia di Jacques Prevert titolata Déjeuner du Matin (Colazione al mattino) mimata da un bravo Denis Ganio e drammatizzata da una grande Adele Tirante, colta poi più volte a cantare dei brani della Piaf sfoderando la sua singolare voce canaille e rochita. Uno spettacolo ricco di sentimenti senza mai scadere nel patetico, durante il quale Yuri Mastrangeli sfoderava le sue doti di mimo alla Marcel Marceau, Rimi Cerloj quelle acrobatiche e muscolari di ginnasta e si mettevano in luce i volteggi e le corse di Ilenia Romano e Valentina Berretta e di tutto l'ensamble di Danza del Teatro messinese. Bello il contrasto tra colei che passeggia sul proscenio con palloncini in mano e colei che attraversa quel ponte con ombrellino in mano, quasi una figuretta di Renoir, mentre nello spazio centrale tutto il corpo di ballo si agita come se prendesse il sole a mare (la canzone appunto è La mer cantata da Montand) cui fa seguito un fuggi-fuggi per un improvviso acquazzone. Ha l'odore dell'amore questo spettacolo: dei vecchi amanti di Brel, degli amori infelici di Brassens o dell'amore che dura solo un giorno come in Aznavour. C'è un salto nelle boites dei gigolo al ritmo di mazurche e di valzer a tre tempi e sfila come un trenino quella dozzina di donnine con giarrettiere sciolte al ritmo della marcetta Ça c'est Paris cantata da Mistinguette, emblema della vita notturna alle Folies Bergère o al Moulin Rouge. Adesso "col tempo tutto se ne va" e lo spettacolo si chiude con Renzo che strimpella la nota canzone di Ferré quando ci si dimentica delle passioni e degli anni perduti alle spalle.

Ultima modifica il Mercoledì, 10 Gennaio 2018 09:33

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