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Corpi urbani/Urban bodies 2013 di Francesca Camponero

Corpi urbani/Urban bodies Corpi urbani/Urban bodies

Sabato 14 settembre si è concluso a Genova l'undicesima edizione di Corpi urbani/Urban bodies il Festival Internazionale di Danza in Paesaggi Urbani, interessante kermesse di performance di compagnie italiane e straniere, provenienti da vari paesi come Belgio, Israele, Spagna e Svizzera. Sono stati 23 gli spettacoli in programma quest'anno e 30 gli artisti che li hanno presentati. Come per le scorse edizioni l'organizzazione è stata gestita dall'Associazione ARTU per la direzione artistica di Eliana Amadio. Negli 11 giorni di programmazione il centro di Genova non è stato l'unico palcoscenico delle performance, ma a seguito della positiva esperienza dell'edizione precedente, il festival si è rivolto nuovamente al ponente cittadino, riconfermando la collaborazione con Cornigliano SpA e l'area di Villa Bombrini e inaugurando una nuova collaborazione con la Compagnia Teatro Akropolis. Questa edizione ha visto nascere anche una nuova importante collaborazione con il Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce in cui si è inaugurato il festival il 7 settembre con l'evento 'Contemporary Room' che ha coinvolto diversi artisti: la compagnia belga Studio Eclipse in 'Fallen Thoughts', una performance che si svolge su un albero e mette in scena la realtà guardata da un'altra prospettiva, dall'alto in basso, a testa in giù; la compagnia israeliana Dana Ruttenberg Dance Group, in 'Private I's', che offre diverse sfaccettature della mascolinità; la compagnia svizzera di József Trefeli in 'JINX 103' che propone un altro incontro di due figure maschili, uno nato in Australia e uno nato in Unione Sovietica, ma accomunati dall'origine ungherese; l'artista visivo Davide Savorani che ha presentato 'Untitled'; le due giovani coreografe Daniela Pagani e Giselda Ranieri con 'IN-SITO', spettacolo nato dalla collaborazione 'Shared Choreografic Residency' e realizzato insieme a Mosaico Danza/Festival Interplay di Torino. All'appuntamento rivierasco a Finale Ligure (SV), oltre alle repliche delle performance di Studio Eclipse, Dana Ruttenberg Dance Group e József Trefeli presentate il giorno prima a Genova, si è esibito il duo spagnolo Eulalia Ayguade e Nicolas Ricchini in 'Incognito' in una performance ricca di ritmo ed emozioni, mentre Guendalina Di Marco e Adriano Fontana, danzatrice e musicista, in 'Solo in coppia' hanno esplorano le divergenze tra il maschile e il femminile, la solitudine e la condivisione, il concetto di unico e molteplice.

Nelle suggestive locations dei parchi di Villa Rossi a Sestri Ponente e Villa Bombrini di Cornigliano sono stati in residenza artistica per una settimana coreografi italiani e stranieri, con la prerogativa di dare vita a progetti site specific creati appositamente per questi luoghi della città.
Nel pomeriggio di sabato 14 settembre, ultima giornata del Festival, Villa Bombrini ha visto protagonisti altri coreografi in residenza: Alessandro Paolini e Ashai Lombardo Arop che hanno lavorato alla creazione 'O.B.E.' (Out Body Experiences) e la compagnia Nari-Frangioni/UBIdanza che ha presentato il saggio del laboratorio per giovani talenti under 25 dal titolo Conta su di me. Senza dubbio le performance più interessanti sono state quella degli artisti spagnoli Candelaria Antelo e Arthur Bernard Bazin, in 'Te Odiero', che hanno messo in scena in modo bizzarro e accattivante il punto di incontro tra l'amore e l'esasperazione di questo, presentando in maniera fresca e giocosa gli alti e bassi sentimentali. Intrigante Marta Bevilacqua degli Arearea in 'Schnurrbart'. La Bevilacqua ha lavorato in maniera del tutto personale sulla figura di Friederich Nietzsche e sulla relazione tra danza e filosofia. Pitturate le palpebre chiuse con un cerchio nero in modo che la sua maschera la facesse vedere al pubblico con gli occhi aperti, nel silenzio della sua interiorità cieca ha dato un'immagine molto forte del personaggio del filosofo tedesco. Simona Bertozzi in 'Bird's Eye View' ha proposto invece una danza segmentata, sbilanciata, quasi futurista che ne ha fatto apprezzare la sua tecnica di ottima danzatrice contemporanea. Unica nota negativa di questa edizione del festival è stata l'aver privilegiato i luoghi al chiuso rispetto di quelli all'aperto. Le bellissime stanze dei musei e delle ville genovesi non bastavano a contenere il folto pubblico che a stento riusciva a vedere quanto succedeva all'interno durante le esibizioni degli artisti. Urban bodies è nato per creare la fusione del corpo umano con l'architettura esterna e la natura circostante, manteniamo questo intento, diversamente è meglio senz'altro assistere a spettacoli di danza su comode poltrone di un teatro.

Ultima modifica il Lunedì, 16 Settembre 2013 12:37

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