54° FESTIVAL DELLE NAZIONI OMAGGIO ALLA NORVEGIA
I SOLISTI VENETI diretti da GIULIANO CARELLA
MASSIMO MERCELLI flauto
Con la partecipazione di Ernest Hoetzl clavicembalo
EDVARD GRIEG Varen
ANTONIO VIVALDI Concerto in fa maggiore op. 10 La tempesta di mare
Concerto in sol minore op.10 La notte
Concerto in re maggiore op. 10 Il gardellino
GIUSEPPE TARTINI Concerto in sol maggiore per flauto, archi e basso continuo
EDVARD GRIEG From Holberg’s Time Suite in the Olden Style op. 40
CITTA’ di CASTELLO CHIESA di SAN DOMENICO, 2 settembre 2021
Varen, Primavera, di Edavard Grieg, e ci si immerge in un mondo di suoni, quello scelto dagli incomparabili Solisti Veneti, che nel corso di una magica serata riuscirà a svelare al pubblico che occupa ogni spazio consentito del San Domenico, a Città di Castello, la felice e creativa comunicazione intercorsa tra la musica del nostro paese e la Norvegia, a partire dal Settecento. Nata come Lied, trascritta dallo stesso autore per orchestra d’archi, emoziona senza far sentire la mancanza del verso. I Solisti Veneti sono i veri eredi di una splendida tradizione, che ha il suo più famoso esponente in Vivaldi. Sarà naturale quindi continuare questo percorso già preromantico sulla natura con La tempesta sul mare, La notte e Il gardellino, opus 10 col quale il nostro inserisce il flauto come protagonista del concerto, ed ebbe un tale successo che già nel Settecento fu pubblicato in Amsterdam. L’esecuzione esige una maestria assoluta, ed ecco il protagonista d’eccezione, Massimo Mercelli, al quale i più importanti compositori contemporanei affidano le loro novità. Ha affrontato senza timori i salti e le discese delle onde con i violini, ne ha accompagnato la dolcezza meditativa della Notte ed infine ha espresso un virtuosismo insuperabile nel Gardellino. E’ giunto avventurosamente, ed oggi possiamo ancora trovarlo lì, nella biblioteca di Uppsala, il manoscritto di Giuseppe Tartini del concerto per flauto archi e basso continuo che ci ha deliziato a seguire con la sua cantabilità tutta italiana, ed in fine di serata ancora un omaggio alla Norvegia con l’opera che Grieg ha dedicato al grande padre della letteratura danese Ludwig Holberg, vissuto nel Settecento, quando Danimarca e Norvegia erano una sola nazione. In questa suite dapprima scritta per pianoforte predominano i ritmi di danza, e il ruolo del cembalo ci permette di citare un altro discreto ma fondamentale protagonista di questa serata indimenticabile, Ernest Hoetzl, figura eclettica di musicista e umanista.
Annamaria Pellegrini