STORIE DELLA BUONANOTTE PER BAMBINE RIBELLI
di Elena Favilli e Francesca Cavallo
regia Francesco Frangipane
con Margherita Vicario e l’orchestra multietnica di Arezzo
un
progetto di Argot Produzione, Progetto Goldstein e Officine della Cultura
in collaborazione con Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini
Teatro Franco Parenti, ai Bagni Misteriosi, Milano 13 luglio 2021
Un libro best seller, tradotto in svariate lingue e amato ovunque nel mondo, anche perché racconta storie emblematiche che provengono da diverse culture e contesti; un’anima multietnica, come quella dei musicisti che oggi lo mettono in scena, lo avvicinano al grande pubblico del teatro, ne animano le vicende con il sorriso e attraverso una serie di canzoni coinvolgenti.
È impossibile (sebbene obbligatorio in questo periodo) restare seduti assistendo a Storie della Buonanotte per bambine ribelli: uno spettacolo che mette d’accordo grandi e piccoli, che rende giustizia a storie di donne che hanno fatto la differenza e alle quali tutti noi oggi dobbiamo essere grati; senza appesantire, evitando la retorica e le prediche, ma prediligendo il modo più diretto di comunicare, ovvero le canzoni.
Il difficile, ma anche divertentissimo compito è affidato all’attrice e cantautrice Margherita Vicario, accompagnata dall’Orchestra Multietnica di Arezzo: un gruppo che conquista fin dalle prime battute, in quanto giovane e straordinariamente affiatato. Il libroStorie della Buonanotte per bambine ribelli è dedicato a figure fondamentali nella storia dell’umanità, vere e proprie protagoniste come Cleopatra, Maria Callas, Evita Peron, Yoko Ono, Virginia Woolf, Frida Kahlo e così via, fino a Michelle Obama. Tuttavia, la Vicario e l’orchestra di Arezzo preferiscono dare centralità alle biografie “minori”, solo all’apparenza meno altisonanti e significative. Storie vere di tenacia, di coraggio e talento: la bimba afroamericana nata negli Stati Uniti in condizioni di schiavitù, miracolosamente fuggita oltre confine alla conquista della libertà e poi impegnata nel salvataggio di decine di altre/i schiave/i come lei; la ragazzina di colore promettente e caparbia che, laureatasi in ingegneria, sceglie di dedicarsi a programmi di intelligenza artificiale etici e anti-discriminatori; le piccole nuotatrici provette che, scappate dalla nativa Siria a bordo di un barcone, riescono a salvarsi e a condurre fino alla costa tutti i disperati compagni di viaggio.
Poi le staffette partigiane, le ballerine e soubrette prestate alla causa della liberazione nazionale dallo straniero oppressore; le giovanissime oppositrici che pagano con la vita la ribellione a regimi politici totalitari; le combattenti comuni, madri di famiglia e donne innamorate. Sarebbe impossibile rappresentare sulla scena tutte le storie contenute nel libro: la Vicario sceglie quelle che più la colpiscono e a ciascuna di esse l’orchestra ha un brano da accompagnare.
Suggestioni musicali da diverse regioni del mondo: medio Oriente e paesi arabi, Sud America, ma anche Balcani, Europa Orientale e Russia. Impossibile resistere alla voglia di ballare, alle emozioni evocate dalle melodie. Su tutti i bravissimi musicisti diretti da Enrico Fink - 35 elementi in tutto, provenienti da Albania, Palestina, Libano, Nigeria, Costa d’Avorio, Argentina, Colombia, Bangladesh, Giappone, Romania, Russia, Svizzera e da diverse regioni italiane -, nomineremo in modo simbolico uno dei cantanti: Emad Shuman, una voce struggente, che rapisce letteralmente.
Lo spettacolo persegue il suo nobile obiettivo: dare voce alla rottura, alla voglia di fare la differenza; perché la battaglia femminista coinvolge tutti, indistintamente dal genere sessuale, nella ordinarietà di ogni giorno.
Giovanni Luca Montanino