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Teatro Franco Parenti, Ai Bagni Misteriosi - "LA CADUTA DI TROIA", con Massimo Popolizio. -di Giovanni Luca Montanino

LA CADUTA DI TROIA
dal libro II dell’Eneide
interpretazione Massimo Popolizio
con musiche eseguite dal vivo da Stefano Saletti, Barbara Eramo, Pejman Tadayon
produzione Compagnia Orsini
6 luglio 2021 | Teatro Franco Parenti, Ai Bagni Misteriosi

Finalmente si ritorna a teatro, dopo lungo languire di artisti e maestranze degli spettacoli: la gente ricomincia a riunirsi, in spazi condivisi e dedicati alle narrazioni, festeggiando le atmosfere, le professionalità, i linguaggi che tanto le sono mancati durante i mesi della pandemia. Non importa che le temperature della bella stagione siano, per definizione, poco confacenti; è marginale la partita dell’Italia nei campionati europei. Il pubblico ha voglia di palcoscenico, di ricominciare a emozionarsi e ad applaudire: il Teatro Franco Parenti lo sa bene e intercetta questa domanda, predisponendo spazi all’aperto per un palinsesto estivo ricco di appuntamenti. I Bagni Misteriosi, nel cuore di Milano, non sono soltanto una piscina comunale, ma uno spazio che a sera si veste di luci suggestive e di una calma rassicurante, oltre che rispettosa della scena. Pubblico comodamente seduto sugli spalti o in platea (poltroncine a distanza di sicurezza su pedana mobile di legno, a copertura parziale della piscina), fronte palco.
Il 6 luglio è la volta di uno degli eventi più attesi, LA CADUTA DI TROIA, dal libro II dell’Eneide. Massimo Popolizio interpreta i versi di Virgilio: un reading accompagnato dalle musiche eseguite dal vivo da Stefano Saletti, Barbara Eramo, Pejman Tadayon; fiati e corde a creare suggestioni esotiche e mediterranee; una voce struggente, come il racconto della città che brucia, delle perdite incommensurabili, degli eroi in fuga. Un parallelismo, quello con la tragica attualità della Siria e di altri scenari di guerra, che (come precisato subito da Popolizio) viene inevitabile.
Lo stratagemma del cavallo di legno attraverso cui i Greci conquistano Troia, dopo dieci anni di assedio, apre il secondo libro dell’Eneide: un capolavoro senza tempo, dotato (ahinoi!) di attualità costante e di sferzante potenza narrativa. Enea si mette in cammino (celeberrima l’immagine di lui che trasporta sulla schiena l’anziano genitore Anchise): al suo fianco il figlioletto Ascanio (la moglie Creusa si smarrisce lungo la via) e al seguito i superstiti di un popolo distrutto, di un mondo raso al suolo, alla disperata ricerca di una nuova vita.
La voce di Massimo Popolizio rende tutta l’intensità drammatica e corale del racconto. Un grande contributo viene offerto dalle musiche, realizzate da Stefano Saletti (in parte composizioni originali, in parte provenienti dalla tradizione mediterranea ed ebraico sefardita): le lingue usate sono il ladino, l’aramaico, l’ebraico e il sabir, antico idioma del Mediterraneo. Saletti suona in scena strumenti come l’oud, il bouzouki e il bodhran, accompagnando la cantante Barbara Eramo, mentre il musicista iraniano Pejman Tadayon si esibisce con il kemence, il daf e il ney, strumenti della tradizione persiana.
I vari elementi della rappresentazione coinvolgono lo spettatore in un’esperienza di viaggio evocativa: lo accompagnano per mano lungo la strada battuta da Enea e dai suoi compagni, vivendone le emozioni e scoprendone i luoghi.

Giovanni Luca Montanino

Ultima modifica il Giovedì, 08 Luglio 2021 05:53

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