Stampa questa pagina

NARNI CITTÀ TEATRO 2021 - ‘Look’, con Francesco Montanari. -di Pierluigi Pietricola

Look
con Francesco Montanari
Movin’Beat Dance Company
coreografie Antonella Perazzo
e con la partecipazione straordinaria di Manila Flamini
campionessa del mondo di nuoto sincronizzato
Narni Città Teatro 2021, Stifone, dal 18 al 20 giugno 2021

Che il teatro, attraverso il palcoscenico, abbia deciso di varcare i suoi naturali confini lo si sapeva dai tempi di Mistero buffo di Dario Fo. Non per albagia, né per altra intenzione; ma perché se lo spettacolo tutto s’incentra sulla figura dell’attore e il suo rapporto con il pubblico, ecco che scenografia, sipario e platea non hanno più ragione di esistere. Essi non rappresentano un’esclusività senza la quale non si può dare teatro, perché questo esiste in sé come funzione. Si potrà obiettare, allora, che sarebbe meglio parlare di spettacolarizzazione: ma è un’altra questione. Narni Città Teatro, giunta alla sua seconda edizione, è una kermesse che intende portare avanti proprio tale concezione meno fisica e più onnicomprensiva di teatro. E lo fa attraverso uno spettacolo, Look, che mette assieme vari eventi: la danza, la musica, la recitazione, lo sport, la bellezza naturale associata all’opera dell’uomo.
Il luogo prescelto è Stifone, un antico borgo poco distante da Narni oggi pressoché disabitato e situato in una zona denominata gole del fiume Nera. Per arrivarvi, si deve percorrere un breve tratto di sentiero nel bosco. Si giunge, così, sopra un ponte sul quale uno degli organizzatori consegna agli spettatori una cuffietta. Una volta indossata, ecco partire una musica che crea subito un’atmosfera antica, quasi mistica.
Poco dopo, si viene invitati a entrare nell’antico paesello. Vi si accede passando per un secondo ponte più basso che attraversa un tratto del fiume Nera canalizzato entro una diga.
Man mano che si cammina per le stradine di Stifone, scrutando palazzi in pietra e case con le persiane chiuse, si possono osservare di tanto in tanto delle ballerine che disegnano coreografie dolci ed eteree.
D’un tratto, ecco una voce che si staglia, senza mai coprirle né sovrastarle, sulle note. È calda e possente al contempo, decisa e dolce: è la voce di Francesco Montanari.
Quest’attore di talento, giovane ma dotato di grandi capacità interpretative, accompagna gli spettatori nella visita del borgo pronunciando parole che ricordano quanto l’opera dell’uomo e la sua esistenza siano fuggevoli e inadeguate a cogliere l’essenza dell’ente. Perché tutti noi viviamo nel riflesso della nostra opera, scambiandolo per autentica verità. La parte più bella, quella che prelude alla coreografia in acqua di Manila Flamini, è tratta da Le città invisibili di Calvino, nella quale il grande autore ci rivela che inferno e paradiso non sono altrove, ma qui; e che spetta a noi prenderne coscienza, cercando di ampliare i momenti di paradiso che siamo in grado di cogliere facendoli durare il più possibile. Parole potenti, che Montanari interpreta cercando di trasferire quella leggerezza, quella rapidità e quella precisione tanto care al Calvino delle Lezioni americane.
Terminato lo spettacolo, non vi è sipario né luci che si spengono sulla ribalta. Stifone è lì, semplicemente. Come il teatro, anima vagabonda che mai smette di passeggiare fra gli uomini e stupirli.

Pierluigi Pietricola

Ultima modifica il Domenica, 20 Giugno 2021 10:16

Questo sito utilizza cookie propri e si riserva di utilizzare anche cookie di terze parti per garantire la funzionalità del sito e per tenere conto delle scelte di navigazione. Per maggiori dettagli e sapere come negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie è possibile consultare la cookie policy. Accedendo a un qualunque elemento sottostante questo banner si acconsente all'uso dei cookie.

Per saperne di più clicca qui.