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SELINUNTE: Crepuscolo a Selinus 2020 - "PROMETEO", con Edoardo Siravo, regia Patrick Rossi Gastaldi. -di Mario Mattia Giorgetti

Edoardo Siravo in "Prometeo", regia Patrick Rossi Gastaldi Edoardo Siravo in "Prometeo", regia Patrick Rossi Gastaldi

PROMETEO
da Eschilo
adattamento Patrick Rossi Gastaldi
con Edoardo Siravo
e con Ruben Rigillo, Silvia Siravo, Gabriella Casali, Alessandro D’Ambrosi
regia di Patrick Rossi Gastaldi
musiche originali Francesco Verdinelli
Produzione Associazione culturale LAUROS di Gino Caudai
Selinunte, Crepuscolo a Selinus 25 agosto 2020

Un Prometeo attualissimo
interpretato da un eccellente Siravo

Ecco un Prometeo che andrebbe moltiplicato per mille, tanto è significativa la metafora del personaggio Prometeo che da Deo umano si ribella al dittatore Zeus, portando il “fuoco del sapere” agli uomini, per renderli liberi e uguali, affermando che è con la conoscenza che si può deliberare per una giusta vita.
Non troverete, un Prometeo nudo incatenato ad una roccia, come vuole il testo di Eschilo, ma nella riduzione con regia di Patrick Rossi Gastaldi per la compagnia composta dai bravi Ruben Rigillo, Silvia Siravo, Gabriella Casali, Alessandro D’Ambrosi e capeggiata dall’eccellente Edoardo Siravo, nel ruolo del protagonista, imprigionato in un manto pietrifico che nasce dalla rupe stessa, avvolto da catene, dove primeggia non il corpo, bensì la testa dalla cui bocca escono parole illuminanti, umane, sofferte, di alto contenuto all’indirizzo dell’Umanità e arrabbiate rivolte al despota Zeus.
Un evento che deve essere proposto e distribuito in qualsiasi spazio, poiché il regista Patrick Rossi Gastaldi l’ha reso essenziale nella messa in scena, con un solo elemento scenografico, la roccia, sulla cui piattaforma si eregge per oltre un’ora il Prometeo di Siravo, la cui recitazione è carica di colori umani anche quando si scaglia verso coloro che gli girano intorno condannandolo e che sono pro Zeus.
Una proposta che s’inserisce giustamente in un contesto politico attuale dove il sovranismo di molti aspiranti dittatori tende a reprimere altri popoli.
La Compagnia, che ormai sta girando sul territorio nonostante la pandemia, riscuote l’affetto del pubblico poiché avverte la condivisione motivata al messaggio che trasmette il testo, ricco di un eloquio poetico, ricco di immagini allegoriche, che emozionano gli astanti.
Lo spettacolo a cui abbiamo assistito si svolgeva tra le antiche pietre del Parco Archeologico di Selinunte, nel rispetto della distanza sanitaria, a cui si è aggiunta una performance poetica itinerante di antichi testi, per consentire al pubblico di apprezzare certi angoli delle antiche vestigia.

Mario Mattia Giorgetti

Ultima modifica il Mercoledì, 26 Agosto 2020 12:37

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