La Filarmonica Laudamo al MuMe
Contemporary piano solos
Artista: Giovanni Renzo
Data e luogo di svolgimento: Martedì 4 agosto 2020 ore 21,15 presso Museo Regionale - Messina
Ente organizzatore: Filarmonica Laudamo
Direttore artistico: Luciano Troja
Service audio e luci: Futura Service
Programma di sala
G. Renzo - Aria di Giugno - Tango
D. O’Halloran - Variazione di un Tango - Opus 20
J. Beving - Sonderling
G. Renzo - Nocturne
F. Chopin - Mazurca op.17 n.4
G. Renzo - Valse Melancolique
A. Peduto - Softly
J.S. Bach - da “Il Clavicembalo ben temperato” Preludio n. 1 in Do magg. BWV 846
N.Frahm - You
G. Renzo - Le Tempeste
O. Arnalds - Tomorrow Song
GIOVANNI RENZO AL MUSEO REGIONALE DI MESSINA, UN NUOVO SPAZIO PER LA MUSICA DOPO IL LOCKDOWN
La storica associazione messinese Filarmonica Laudamo, dopo la forzata interruzione della stagione a seguito del lockdown, ha dato vita ad una breve programmazione concertistica nel suggestivo spazio antistante il Museo Regionale di Messina - per il primo anno aperto alla fruizione di spettacoli dal vivo e proiezioni cinematografiche - dal titolo “La Filarmonica Laudamo al MuMe”.
Martedì 4 agosto alle ore 21,15 si è tenuto il recital del pianista e compositore Giovanni Renzo.
Giovanni Renzo, messinese doc, è un musicista che smentisce il celebre detto latino nemo propheta in patria. Apprezzato in tutta Italia e all’estero, ha conseguito numerosi riconoscimenti tra cui l’inserimento del suo nome nel blog spagnolo “Los mejores pianistas del mundo” e svolge un’assidua attività concertistica dal vivo e in streaming; molto amato nella sua città dove, trenta anni or sono, iniziò ad essere conosciuto in ambito jazzistico con il Giovanni Renzo Trio affiancato dai compianti musicisti Pippo Mafali e Angelo Tripodo. Compositore di grande gusto e originalità ha saputo unire la sua passione della musica con quella dell’astronomia in un progetto dal titolo Atlas coelestis, un viaggio musicale nei misteri del cosmo. Renzo è stato direttore artistico del Teatro di Messina (2014-2017).
Giovanni Renzo con “Contemporary piano solos” ha proposto al folto pubblico di questa nuova location estiva un programma ben articolato e appropriato al sito che lo ha ospitato. Un armonioso incontro tra classico e moderno, come lo scenario offerto dal grande portale della chiesa annessa al Collegio dei Gesuiti recuperato dalle macerie del terremoto del 1908 e ricostruito per anastilosi davanti alla moderna struttura del nuovo plesso museale. Un incipit con due sue composizioni Aria di Giugno e Tango predispongono bene l’ascoltatore ad una serie di brani che hanno in comune il connubio tra ricerca e raffinatezza. Altre sue composizioni, nuove o già conosciute al pubblico - Nocturne; Valze Melanconique - si sono alternate a quelle di compositori contemporanei, giovani e - come lo stesso Renzo - in piena attività di ricerca quali lo statunitense Dustin O’Halloran (1971), l’olandese Joep Beving (1976), l’italiano Alfonso Peduto, il tedesco Nils Frahm (1982), l’islandese Olafur Arnalds (1986).
Il concerto si sarebbe potuto concludere con il virtuosistico brano di Renzo Le Tempeste; ma il nostro musicista preferisce salutare il pubblico, come lui stesso afferma, con una carezza e fa seguire al delicato Tomorrow’s Song di Arnalds, ultimo brano in programma, due altrettanto delicati bis: Eu sei que vou te amar di Antonio Carlos Jobim e Giostra di Giovanni Renzo.
L’esecuzione di due brani, contenuti in programma, di musica classica (la Mazurca op.17 n.4 di F. Chopin e il Preludio n.1 in Do magg. di J.S. Bach), da sempre oggetto di studio quotidiano per Renzo, sono stati con modestia donati al pubblico come il completo svelarsi di un artista generoso di sé.
Eliade Maria Grasso