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SICILIAMBIENTE FILM FESTIVAL II° EDIZIONE 2019, SAN VITO LO CAPO - "WaterPEACE", Coreo-regia di Dario La Ferla. -di Mario Mattia Giorgetti

Moni Ovadia e Il gruppo Ederlezi -ADDA in "WaterPEACE", Coreo-regia di Dario La Ferla Moni Ovadia e Il gruppo Ederlezi -ADDA in "WaterPEACE", Coreo-regia di Dario La Ferla

WaterPEACE
Coreo-regia di Dario La Ferla
Collettivo Ederlezi
Allievi Accademia d'arte del dramma antico - Fondazione Inda di Siracusa
con la partecipazione straordinaria di
MONI OVADIA
San Vito Lo Capo, 18 Luglio 2019

Il Collettivo Ederlezi porta messaggi di pace
con la partecipazione di Moni Ovadia

Lo diciamo da sempre. Per fare teatro bastano due elementi: gli attori e il pubblico, disponibili a comunicare tra loro. Gli attori trasmettono con voce e corpo ciò che un testo propone, il pubblico riceve e decodifica nel proprio immaginario ciò che ascolta e ciò che vede e l'attenzione è il linguaggio silenzioso che torna agli attori.
Lo ha dimostrato il "Collettivo Ederlezi", (Allievi Accademia d'arte del dramma antico - Fondazione Inda di Siracusa), guidato da Dario La Ferla, composta da 16 allievi dell'Inda, che a San Vito Lo Capo, luogo invidiabile per sabbia e mare nella punta orientale della Sicilia, che, con la partecipazione eccezionale di Moni Ovadia, eclettico artista impegnato sul versante del teatro civile, hanno fatto teatro coinvolgente, agendo su un grande rettangolo di tela cerata di color azzurro, come il mare che faceva da sfondo, adagiato sulla spiaggia di faccia a una sentina d'imbarcazioni.
Una sessantina di sedie hanno accolto all'ora che volge al desio un pubblico eccezionale: bambini, ragazzi e adulti per assistere a questo spettacolo:"WaterPeace", con la Coreo-regia di Dario La Ferla.
Si tratta di una creazione di teatro-danza ispirata alla "Dichiarazione Universale dei Diritti Umani".
Una comunità viene turbata dall'arrivo dall'acqua di una persona straniera.
Il gruppo sociale condivide un ritmo ma qualcuno esce fuori dal coro e dal ritmo creando, suo malgrado, provocazione, stupore, confusione ed accensione di istanze di separazione.
I contrasti si fanno via via più accesi diventando conflitto. Con vittime e perdita di collante sociale.  I corpi si induriscono fino a congelare in una postura statuaria e sbilenca.
Le sedie creano lo spazio comunitario ma anche eventi protesici di tensione aggressiva eterodiretta. Il conflitto perde persino la sua natura originale, il tentativo di ostracizzare il diverso, e si sposta su tutto e tutti.
Un canto e gli estratti testuali da "Quarta dimensione" e "Delfi", di Ghianìs Ritzos, scongeleranno le tensioni, con la delicatezza e l'abbraccio che solo arte, cultura e pensiero, ispirato ai diritti umani, possono donare.
Il Pòlemos diventerà via via onda, galleggiamenti ed immersioni, mescolamenti ed intrecci,  culle ed abbracci, aperture di muri simbolici, salvataggi, scioglimento e ricostituzione armonica di quelle catene di civiltà in qualche modo smarrite in un provvisorio congelamento del senso umanitario.
Insieme, in conclusione, si ricucirà una ritrovata linea di senso comune, condivisa attraverso un contatto morbido tra corpi preziosi unici ed unificati e attraverso il vigore di un canto che questo coro di meravigliosi giovani accademici siracusani sanno intonare e usare come dichiarazione di diritto alla sacralità di ogni vita, al mondo.
Moni Ovadia, artista eccelso di chiara fama, amico della Compagnia, coniuga da sempre arte ed esposizione culturale e mediatica a favore di processi culturali inerenti pace e diritti umani. "WaterPeace" rappresenta possibilità e necessità di confluenze generazionali per creare futuro e nuova arte con forti indirizzi di senso e impegno civile dell'artista. Ovadia, nello spettacolo, interpreta la figura del poeta, che offre nuovo senso e ideali e significati per risorgere da barbarie di civiltà. Le parole, di forte peso, sono di Ghianìs Ritsos, poeta antifascista, torturato, imprigionato e mutilato durante il regime fascista greco della fine del secolo scorso. Ritsos imprime nelle rievocazioni di personaggi classici antichi, i suoi vissuti e  ideali attraverso linguaggio di struggente poesia e forte presenza metaforica. Estratti, dunque, da "Quarta dimensione" e "Delfi", per un Logos di bellezze, eroismo,  rinascita,  disarmo interiore, disubbidienza civile attraverso disarmo interiore.
Dario La Ferla, coreografo e regista, docente di teatro danza presso L'Accademia d'arte del Dramma Antico di Siracusa, collabora con L'Inda dal 1996.
Il gruppo Ederlezi -ADDA nasce all'inizio del 2019 come collettivo interclasse degli accademici Adda - INDA  che spontaneamente si sono organizzati per manifestare a favore dei migranti bloccati con e nella SeaWatch3, nella rada di Siracusa. Ederlezi significa primavera.  Nasce dalla necessità e quindi dalla ricerca di un pensare ed un agire nuovi nei quali ci riconosciamo anche e soprattutto in quanto giovani artisti. Hanno il profondo dovere, oltre che il forte desiderio, di essere in contatto ed eventualmente in sostegno, con l'altro e l'altrove.
Gli interpreti, meritevoli degli calorosi applausi del pubblico, sono:
I. Jona, N. Morucci, A. Iwasa, F. Piccolo, G. Greco, S. Mancuso, M. Gimigliano, A. Palermo, G. Viscuso, O. Matragna, I. Cangemi, G. Manfredi, G. Rametta, V. Sisto, D. Lauro, A. Difalco, A. Denaro.
Le musiche, originali create dal coro sono eseguite dal vivo.
Prima di concludere, dobbiamo riconoscere il merito di questo singolare evento all'Associazione SiciliaAmbiente Film Festival II° Edizione.

Ultima modifica il Martedì, 23 Luglio 2019 10:16

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