SONO PEZZI NOSTRI
I CENTOUNO
Scritto, diretto e interpretato da Luca Latino, Flavio Moscatelli, Ezio Passacantilli
AURORA PRODUZIONI PRESENTA
LE TERRAZZE
Palazzo dei Congressi – Eur
Teatro Festival di Roma (4^ edizione) dal 5 Luglio al 3 Agosto 2019 Venerdì 19 Luglio 2019
Allo spegnersi delle luci in platea, ecco illuminarsi la parete di fondo del palco. Vi campeggia la scritta: Centouno, nome del trio comico brillante composto da Luca Latino, Flavio Moscatelli ed Ezio Passacantilli. Il loro spettacolo, Sono pezzi nostri, sta iniziando. Ma dietro lo scenario compaiono le ombre di Luca e Flavio. Sono tesi, preoccupati. Ezio non è venuto. È ancora a casa. Che fare? Unica soluzione: andare a prenderlo e tornare per dare il via allo show. Questa la trama di fondo che ha consentito ai Centouno di legare una serie di scenette, dando vita ad una storia lieve, briosa, composta da una girandola di battute e situazioni condotte ai limiti del paradosso.
Questi tre giovani attori appaiono sereni padroni del palco, ma ancor prima dei loro mezzi espressivi. Ciascuno s'è ritagliato per sé un personaggio che sa interagire con gli altri senza mai apparire fuori luogo. Flavio è il ragazzo coi piedi saldi in terra, logico, che valuta i fatti, viviseziona il capello, che tutti tenta di ricondurre alla ragione. La sua non è pedanteria, ma razionalità. Di fronte alle disavventure, egli appare serafico, rassegnato, e cerca una soluzione sempre ricorrendo alla sua logica personale. Luca è l'ingenuo, il pauroso, colui che crede più alle proprie fantasticherie che all'obiettività di quanto accade. Quando la realtà lo sovrasta distruggendo ogni sua convinzione e certezza che possiede, egli cede al panico totale e cerca aiuto nei suoi due amici. Ezio è il bislacco del trio. Non ha né la serrata logica di Flavio, né il candore e le ansie di Luca. Egli vive nel suo mondo e poco gl'importa se questo può apparire più o meno assurdo agli occhi degli amici. Anzi: si stupisce che siano loro a non capirlo.
È da questa diversità di caratteri e visioni della realtà che scatta il meccanismo comico del trio. Le situazioni che i Centouno inscenano, a ben vederle, tutt'altro sono che paradossali. Paradossale, semmai, è il modo con cui le affrontano risolvendo i problemi che via via si presentano. Prestando, ognuno dei tre, fede alle bizzarrie dell'altro, ecco Luca Flavio ed Ezio incastrati in avventure assurde: finire in una grotta con dentro un orso feroce pronto a sbranarli; salire su un treno che invece di andare a Roma va in Abruzzo; passeggiare – dopo aver distrutto la macchina – su un campo dove pare vi siano bombe inesplose per poi scoprire che si tratta di patate dette "bombe" per la loro grandezza.
Dietro ai calembours ed alle gags vi è un messaggio che i Centouno tentano di trasmettere senza cipiglio o sussiego: affrontare la realtà, per quanto possibile, mai rinunciando alle proprie convinzioni ma – ecco il punto – senza credere ottusamente in esse.
Dare contenuti alla risata togliendole quel velo di apparente inutilità e frivolezza: è questa la particolarità che rende la comicità dei Centouno originale, ben costruita, mai volgare, del tutto estranea – per loro fortuna – alle battute scipite di altri comici che impestano i palcoscenici italiani.
Pierluigi Pietricola