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CLUJ NAPOCA, ROMANIA - Il Festival Internazionale "INTERFERENCES" 2018, Il "TIMONE D'ATENE", regia STATHIS LIVATHINOS trionfa. -di Mario Mattia Giorgetti

Vassilis Andreou in "Timone d'Atene", regia Stathis Livathinos Vassilis Andreou in "Timone d'Atene", regia Stathis Livathinos

CLUJ NAPOCA

IL FESTIVAL "INTERFERENCES" 2018 


Il "Timone d'Atene" trionfa
al Festival "Interferenze"
di Mario Mattia Giorgetti

Il Timone d'Atene di William Shakespeare e Thomas Middleton, presentato dalla Compagnia del Teatro Nazionale d'Atene sul palcoscenico del Teatro Ungherese, è stato l'ultimo spettacolo in programma del Festival "Interferenze", dopo dieci giorni colmi di spettacoli provenienti da molti Paesi stranieri, a cui il pubblico rumeno, soprattutto di giovani, ha partecipato numeroso a tutti gli eventi.
E la rappresentazione di chiusura è stata una rivelazione di questo Timone d'Atene, opera che è sempre stata considerata oscura nei suoi significati reconditi.
Invece, il regista Stathis Livathinos, con il suo allestimento e adattamento, ha reso chiaro i contenuti di questo testo, dimostrando la totale indifferenza della Società di ieri e di oggi di fronte a chi è stato generoso con gli Altri, che riteneva essere Amici.
L'opera è stata collocata in uno spazio emblematico e suggestivo: una scatola nera dominata sul fondo da una enorme "T" bianca, a ricordarci T come Timone, da cui entravano e uscivano i personaggi; in questo ambiente nero hanno agito tutti i personaggi anche essi vestiti con costumi di Eleni Manolopoulou, senza epoca, ma comunque con un suo singolare aspetto: neri con particolari bianchi, colletti, calze, per dare alla tragedia un periodo a temporale, in cui si affacciano anche elementi contemporanei: dei computer, un telefono. Poi, ha distribuito parte dei personaggi che perseguono Timone in platea, a fianco del pubblico, dandogli un preciso significato e compito: gli ha affidato il ruolo di coro che canta, commentando le azioni sul palcoscenico.
Non solo: ha usato anche altri spazi della galleria per mostrare il personaggio Alcibiades spinto all'esilio.
Ha collegato il palcoscenico alla platea con un largo scivolo scavalcando la buca dell'orchestra; scivolo da cui uscivano da sotto, aprendo delle botole, altri personaggi che interagivano con i personaggi sopra il palcoscenico. Ha interposto un telo trasparente a metà palcoscenico che aveva il compito di nascondere i cambiamenti di scena con quei pochi elementi essenziali: una vasca da bagno, una scrivania, delle grucce appese dandogli il valore di uccelli. Ha utilizzato enormi cuscini gettati dalle quinte per dar luogo alle feste di generosità del nobile ateniese, Timone; ha fatto scendere dall'alto piani carichi di cibarie, su cui fare avventare gli ospiti. Con queste soluzioni, il regista Stathis Livathinos ha sottratto la tragedia dal suo contesto reale per trasferirla in uno spazio allegorico per dare alla messa in scena il valore di metafora.
I personaggi sono stati mossi con grande abilità, come se tra loro formassero un corpo unico.
Timone si ritira - dopo aver capito il tradimento dei falsi amici a cui aveva inviato i suoi servitori a chiedere aiuto perché caduto in miseria - dal contesto sociale riducendosi a misantropo che odia il mondo, maledicendolo.
Il ruolo era interpretato da un intenso, commovente, infaticabile Vassilis Andreou, che intorno a lui tutti gli altri attori hanno dimostrato la loro bravura: energici, abili in agibilità, dinamici, voci belle, tragiche.
Successo pieno. Ovazione meritata.

WILLIAM SHAKESPEARE – THOMAS MIDDLETON: TIMON OF ATHENS
National Theatre of Greece
November 30 18:30 - Main Hall

Timandra: Argyro Ananiadou
Timon: Vassilis Andreou
Lucullus, Lord, Senator: Giorgos Dambasis
Jeweller, Lucius, Lord, Senator: Ieronymos Kaletsanos
Sempronius, Cupid, Senator, Painter: Nikos Kardonis
Flaminius, Lucilius: Stathis Koikas
Servant, Ventidius: Fotis Koutrouvidis
Servant, Officer: Anastasis-Simeon Laoulakos
Caphis: Phevos Markianos
Apemantus: Dimitris Papanikolaou
Flavius: Maria Savvidou
Alcibiades: Christos Sougaris
Servilius: Manos Stefanakis
Poet, Lord, Senator: Aris Troupakis
Phrynia: Antigone Fryda

Directed by STATHIS LIVATHINOS
Set- and costume design: Eleni Manolopoulou
Music: Lysandros Fallireas
Light design: Alekos Anastasiou
Music coach: Melina Peonidou
Dramaturgy: Eri Kyrgia

Ultima modifica il Sabato, 01 Dicembre 2018 11:00

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