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CLUJ NAPOCA, ROMANIA - Il Festival Internazionale "INTERFERENCES" 2018, "ILLEGITIMATE", regia ADRIAN SITARU - A Padre di famiglia tranquilla, gli esplode addosso il passato. -di Mario Mattia Giorgetti

"Illegitimate", regia Adrian Sitaru. "Illegitimate", regia Adrian Sitaru.

CLUJ NAPOCA

IL FESTIVAL "INTERFERENCES" 2018 


A Padre di famiglia tranquilla,
gli esplode addosso il passato
"ILLEGITIMATE", regia ADRIAN SITARU

di Mario Mattia Giorgetti

Al di là della curiosità che viene consegnata prima dello spettacolo, una sorta di marchingegno da mettere in testa e da cui guardare dentro ciò che accadrà in scena, e che tutti, appena un giovane ha illustrato i meccanismi del funzionamento, tutti hanno voluto indossarlo, ma lungo la rappresentazione l'hanno abbandonato. Ciò conferma che il teatro deve essere un rapporto dal vivo, non accetta mediazioni tecnologiche.
Eravamo nello Studio del Teatro Ungherese, capacità circa 100 posti. Davanti a noi, un velo trasparente ci separa dalla scena: un locale immerso nel verde: pareti verdi, divano verde, frigo verde, tavola imbandita con tovaglia verde. In questo ambiente vediamo già in scena i cinque figli di Viktor, in attesa di pranzare; c'è anche la presenza di un cagnolino, che agirà per tutto l'arco dell'atto unico interagendo con gli interpreti, a volte rubando anche la scena.
La loro presenza è tranquilla: chi gioca a scacchi, chi smanetta sul cellulare, chi legge o gioca sull'iPad. Poi tutti a tavola per mangiare, cibo vero; si servono da soli, il padre discetta del più e del meno su temi a volte comuni, a volte astrusi, a volte scientifici. Un pranzo di tutti i giorni.
Il clima è di grande equilibrio e serenità. Ognuno è immerso nel proprio mondo, il dialogo del padre riempie un vuoto, ma tutti sembrano ascoltare. Ad un certo punto arriva una signora, dai toni bruschi, che annuncia il loro sfratto, ma il padre di casa controbatte che l'appartamento l'ha ricevuto come premio durante il regime comunista di Ciaucescau per i sevizi resi al partito.
La signora ribatte che è stato premiato come spia che aveva il compito di denunciare quelle coppie che ricorrevano all'aborto, ma che ora l'appartamento che apparteneva ai nonni ed espropriato dal Partito Comunista deve tornare a lei per aver vinto la causa con il nuovo Stato.
Appena la donna è uscita di scena, la scintilla lanciata scoprendo la passata attività del padre, tenuta nascosta ai figli, incendia il clima famigliare, fa nascere i litigi tra loro, poiché i figli accusano il padre di aver deciso, denunciandoli, della vita degli altri. Ma il padre si giustifica che è grazie a quel lavoro che adesso lui ha una famiglia che ama. Ma scoppia ugualmente la tensione, il litigio violento. Però, passato un tempo, la famiglia torna tranquilla alla normalità e il padre riprende comuni racconti.
Il regista Adrian Sitaru, pur essendo vincolato ad un ambiente unico e ad un luogo deputato, preciso, dominante, la tavola da pranzo, ha saputo far recitare tutti con una straordinaria credibilità, sia nei semplici movimenti, sia sul versante del parlato.
Tutto è bene ciò che finisce bene.
Il pubblico ha tributato lunghi applausi al nucleo degli attori, veramente tutti veri, credibili a noi che li abbiamo spiati dietro il velo trasparente che fungeva da quarta parete.

ADRIAN SITARU – ALINA GRIGORE: ILLEGITIMATE
Hungarian Theatre of Cluj, Romania
November 29 13:00 and 18.00 - Studio

Viktor: Miklós Bács
Dávid: Ferenc Sinkó
Szása: Anikó Pethő
Rómeó: András Buzási
Hilda: Tímea Jerovszky / Éva Imre
Mária: Andrea Kali / Tekla Tordai
Julie: Enikő Györgyjakab
Bogdan: Csaba Marosán

Directed by ADRIAN SITARU
Set and costume design: Carmencita Brojboiu
Director of photography: Adrian Silișteanu
VFX by Digital Apes
VR support by Oroblade
3D model: Horia Spirescu
Dramaturg: Zoltán Csép
Director's assistant: Levente Molnár
Stage manager: Pál Böjthe

Ultima modifica il Venerdì, 30 Novembre 2018 10:56

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