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Omara Portuondo

Omara Portuondo Omara Portuondo

Nata nel 1930 in un quartiere povero dell’Havana, Omara Portuondo è figlia di una donna appartenente all’alta società di origine spagnola diseredata dalla famiglia d’origine perché ha voluto sposare un celebre giocatore di baseball di colore (già componente della nazionale e primo cubano a giocare all’estero, negli Usa). Ben presto si innamora della musica popolare e il merito è tutto dei genitori che, nelle pause dopo il pranzo, improvvisavano gustosi duetti, e ancora una volta del padre che le insegna da piccolissima a cantare "Viente años" dei Buena Vista Social Club. In casa non c’è neppure un grammofono per ascoltare i dischi e la piccola Omara ricorda ancora la melodia "La bayamesa" di Ernesto Grenet e Sindo Garay intonata dal padre e dalla madre. La carriera artistica comincia però come ballerina nel prestigioso corpo del Club Tropicana, seguendo la scia della sorella Haydee; qui entra in contatto con musicisti di rango come Cesar Portillo de la Luz, José Antonio Méndez, il pianista cieco Frank Emilio Flynn, Justo Fuentes e Tania Castellanos, cantando prima nei fine settimane nella miriade di nightclub, quindi divenendo esponente di spicco del gruppo noto come "Movimiento del filin" (dove filin sta per feeling). Sei mesi di tournée negli Stati Uniti, con il gruppo Cuarteto de Orlando de la Rosa, quindi i concerti con il gruppo musicale Las Anacaonas e il quartetto di sole donne Las D'Aida, sotto la direzione della pianista Aida Diestro.

Omara Portuondo

La prima incisione discografica da solista è l’album Magia Negra, nel quale vengono miscelate cover di jazz (è il caso di "That old black magic" e "Caravan" di Duke Ellington) e pagine del repertorio popolare cubano. La sua voce spicca negli Anni ’70 nel repertorio dell’Orquesta Aragón e successivamente con Adalberto Álvarez e poi ancora con Chucho Valdés assieme al quale realizza l'album Desafíos. La consacrazione avviene però nel momento in cui Ry Cooder la richiede nell'album Buena Vista Social Club, in cui Omara canta al fianco di numi sacri come Ibrahim Ferrer, Rubén González, Eliades Ochoa, Compay Segundo e Pío Leyva. L'album conquista il Grammy e lancia la cantante nel firmamento internazionale, con esibizioni nelle Americhe, in Europa, in Giappone, dove viene applaudita per l’altissimo livello delle sue interpretazioni di genere son, bolero, salsa, guajira e danzón. La sua produzione discografica annovera decine di album; tra i più recenti Buena Vista Social Club presents Omara Portuondo (2000), La gran Omara Portuondo (2002) e il lavoro orchestrale Flor de amor (2004) che innesca un tour mondiale e un ambizioso progetto sinfonico. Oggi è sicuramente la voce per antonomasia di Cuba.

Ultima modifica il Mercoledì, 26 Giugno 2013 13:59
La Redazione

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